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Cresce la destra in Italia: elezioni anticipate?

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In calo sia PD che Movimento 5 stelle, mentre cresce la destra in Italia con Berlusconi e Lega Nord. Avanza lo spettro di elezioni anticipate?

Periodo difficile per Matteo Renzi: malgrado l’approvazione dello “Sblocca Italia” e l’elezione della candidata PD Silvana Sciarra alla Consulta, i sondaggi non sorridono al premier. Da diverse settimane il suo partito galleggia sulla soglia del 40% con lievi variazioni in calo che questa settimana lo fermano al 38,9%.

Il Governo cerca di rispondere in maniera concreta alle accuse di immobilismo mosse dai critici nelle ultime settimane, ma i lavori parlamentari vanno a rilento. Negli ultimi giorni lo stesso Renzi ha spinto affinché si tornasse a discutere in Senato sulla legge elettorale e la ministra Boschi ha punzecchiato Forza Italia per i litigi interni che non permettono di trovare un accordo. Ieri Renzi ha voluto mandare un chiaro messaggio a Berlusconi, facendo intuire che il Patto del Nazareno sta cominciando a “scricchiolare”. Bluff o intenzione di cambiare alleanze?

Di Maio ha già fato sapere che il Movimento 5 Stelle è disponibile a parlare di legge elettorale ed elezione del Presidente della Repubblica. Altro cambio di strategia del Movimento? Il vice-Presidente della Camera Giacchetti, renziano doc, non esclude una possibile intesa dopo l’esperienza dell’elezione di Silvana Sciarra per la Consulta, dove i parlamentari di Grillo e del PD l’hanno votata di comune accordo.

Se il Patto del Nazareno perde la sua capacità di coesione, il rischio è quello di andare verso una crisi di Governo. Il fatto che proprio ora si torni a parlare di legge elettorale non sarebbe un caso: Renzi non ha da solo l’influenza adeguata per tenere sotto controllo il numero di parlamentari necessari all’esecutivo e quello su cui ora molti discutono sono eventuali elezioni anticipate. Nessuno però ha interesse che si torni a votare con l’attuale legge elettorale (che ricordiamo essere il Mattarellum, dopo la bocciatura del Porcellum da parte della Corte Costituzionale).

Forza Italia rimane, invece, il terzo partito con il 15,2% ma a debita distanza dal M5S (19,9%), anche se settimana dopo settimana sta rosicchiando piccoli punti percentuali. Le continue dispute interne non sembrano scoraggiare l’elettorato, troppo affezionato alla figura di Berlusconi.

Proprio l’ex-premier in settimana è tornato a parlare ai microfoni auspicando la decadenza della sua condanna per poter tornare a candidarsi, pur negando l’eventualità di elezioni nella prossima primavera. La sua leadership sembra rimanere salda all’interno di FI, ma è ormai chiaro a tutti che non vi è più in grado di definire una chiara linea da seguire: l’incapacità di presentare un candidato comune per la Consulta e la lite Carfagna-Brunetta a tale proposito ne è un segnale lampante.

Cresce di poco la Lega Nord ma questo ormai non fa più notizia: l’asse Salvini-Meloni (che comprende anche i neofascisti di CasaPound e stando ai sondaggi attuali potrebbe arrivare ad un notevolissimo 15% ed è ancora in ascesa) si sta ormai formando e andrà allo scontro a destra contro Berlusconi e Alfano, favorendo probabilmente proprio il premier attuale.

Immagini| Agorà| Pu24.it

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