Chi non conosce Damon Albarn? Leader indiscusso dei Blur, geniale ideatore dei Gorillaz e di Mali Music. Protagonista di numerosi progetti più o meno riusciti e collaborazioni fighissime.
Oggi, vent’anni dopo il debutto, Damon Albarn ritorna, per la prima volta, in veste solista: ‘Everyday Robots‘ è uscito lo scorso 28 Aprile. Dodici canzoni che sono un viaggio autobiografico nel mondo di Albarn e sono più dirette e personali che mai. Un disco intimo, confidenziale e per certi aspetti psichedelico.
Già la copertina chiarisce gli intenti: su sfondo bianco, ecco l’ormai quarantaseienne (!) Damon seduto su uno sgabello che guarda in basso, come in una sorta di confessione a se stesso.
Mette nero su bianco e ci canta di ansie e paure, della perdita del contatto umano a causa dalla tecnologia, di angoscia e solitudine, di smarrimento di sé e dipendenze varie. E il risultato è stupefacente: il tutto gioca intorno a piano e chitarra acustica, mentre percussioni africane, batterie e molti cori completano il quadro.
‘Everyday Robots’ è un album da ascoltare ripetutamente, che rilassa ma non annoia nemmeno per un secondo. Imperdibile. La canzone della settimana è Heavy seas of Love, brano tinteggiato di gospel che chiude magistralmente l’album.
