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Caro Milan, potevi pensarci prima

caro milan
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@AcMilan

Quando nasce un amore è un gran casino. Quando ti fa incazzare poi, è un tormento. Milan-Roma, giornata numero 35 sul calendario, a 3 dalla fine. Quando tutto ormai è bello che andato, quando i gobbi vincono ancora per mancanza effettiva di avversari (epilogo scontato quanto il rinnovo a Bonera), quando ormai si è fatto ciao ciao con la manina all’Europa (secondo anno consecutivo, le mie crisi d’assistenza ormai si sprecano) ecco che i nostri prodi ragazzi, guidati da un Inzaghi che non molla – l’unico a essere convinto che con un’altra chance potrebbe imparare almeno i fondamentali dell’essere allenatore – sfoderano una prestazione degna dei colori che indossano.

Complice una Roma arrivata a San Siro pensando di sfangarla facilmente  – come biasimarli? – si è vista una squadra che faceva girare palla, pur con qualche problema, che correva e che ci credeva. Sì, amici milanisti, quella foga e voglia di giocare che questa stagione è stata più unica che rara. Ma c’è un però: mancava Ménez. Mister 16 gol è rimasto a guardarla dal divano di casa per squalifica, e chissà se si è chiesto chi sono quegli omini rossoneri che si passano la palla. Senza il francese, Pippo ha capito che si può vincere anche con una punta di ruolo, che Honda agisce meglio se più accentrato, e che Bonaventura non sacrificato porta inevitabilmente qualità lì davanti.

La domanda è: perché questa prestazione ora? Dopo una stagione che ha messo a dura prova l’essere milanisti, svegliarsi ora pare più una fantozziana presa per il culo. Dovevate pensarci prima. Perché diciamolo: in questa serie A, dove i valori specifici sono quanto meno rivedibili, una rosa come quella milanista avrebbe potuto lottare tranquillamente per un posto in Europa. Invece ci siam dovuti sorbire Inzaghi che ha trovato più scuse di Mazzarri e Ranieri messi insieme, su tutte la questione Montolivo, che smentisce il nostro condottiero con i fatti: con l’ex viola in campo, 2 vittorie su 10 gare.

Se qui contiamo i giorni che ci dividono dalla fine del campionato, un motivo ci sarà. Siamo stufi, seccati, esasperati, e altri sinonimi che vi risparmieremo. Dateci la fine, grazie.

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