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Bistrips

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Bistrips o di come la creazione di fumetti provò a divenire mainstream
Se avete un profilo facebook non potete non aver notato nelle ultime settimane la crescente tendenza di alcuni vostri contatti ad auto-rappresentarsi sotto forma di fumetto, mentre portano a compimento vicende della vita quotidiana. O molto più banalmente: sostituire il proprio status di facebook con una vignetta che racconta qualcosa di loro.

Come funziona?
In rete è un fiorire di articoli e tutorial per imparare a usarla velocemente e nel più breve tempo possibile. Il concetto è molto semplice: basta connettersi a facebook, individuare l’applicazione attraverso la barra di ricerca, acconsentire alla richiesta dei permessi ed eccovi pronti a disegnare il nostro avatar.

Potrete disegnare anche i vostri amici o (la nuova frontiera del tag?) se questi già utilizzano bistrips dovrete soltanto “prendere” il loro avatar, assegnargli un ruolo e inserirlo nella vostra vignetta. A questo punto non resta che aggiungere uno o più baloon e il gioco è fatto, siete pronti per condividere il vostro fumetto col resto del mondo.

L’analisi
Siamo davanti al primo esperimento di produzione di un fumetto mainstream? Per citare Gud e il suo manuale che sta riscuotendo parecchio successo Tutti possono fare fumetti… ma siamo sicuri che quelli creati con Bistrips siano realmente dei fumetti?

Dal punto di vista di chi sta scrivendo la risposta è no. O meglio: è chiaro che si tratta di un gioco, un divertissement, un esercizio di stile, chiamiamolo come meglio crediamo, ma è anche vero che la maggior parte degli utilizzatori di Bistrips non rispetta nessuna regola della grammatica del fumetto. Può essere un divertente giochino e nel periodo di festività a cui andiamo incontro possiamo essere certi che se ne abuserà. Probabilmente non se ne sentiva minimamente il bisogno, ma di quante applicazioni potremmo dire lo stesso?

Suggerisco, se proprio siamo in vena e vogliamo improvvisarci cartoonist, un gioco decisamente più divertente sul sito di Topolino, magari da fare insieme ai più piccoli per passare un po’ di tempo e tornare bambini, tra una tombolata e l’altra.

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