I filler sono quegli episodi (a volte ignobili, a volte esilaranti) in cui le nostre si trovavano a combattere contro il “mostro della settimana” inseriti nella serie degli anni ’90 in quanto durante la trasposizione in anime il manga era ancora in corso di pubblicazione.
E questa volta, data l’assenza di ritardo sulla messa in onda in Giappone, lo sdoganamento di anime, manga e videogames al pubblico di massa e la portata commerciale dell’operazione, questi titoli arriveranno anche da noi. Perché di tie-in sulle guerriere sailor, in realtà, ne sono già stati realizzati parecchi.
Nel 1995 Banpresto rilasciò nelle sale giapponesi Pretty Soldier Sailor Moon, un picchiaduro a scorrimento per uno o due giocatori, in cui le nostre beniamine vagavano per le strade tokyote del quartiere di Azabu Juuban appioppando ginocchiate in bocca ai malcapitati mostri del caso, raccogliendo eventuali item curativi e soprattutto collezionando dei cristalli (da 1 a 5) che consentivano loro di eseguire delle tecniche speciali di varia potenza, annunciate da spezzoni realizzati in anime e doppiate dalle attrici della serie tv.
Nei momenti di difficoltà faceva la sua comparsa anche l’improbabilissimo Tuxedo Kamen (Milord) a lanciare la sua rosa, contenente bonus per i giocatori.
https://www.youtube.com/watch?v=dwJkUuRFGAE
Titoli simili, ma meno rifiniti, erano stati rilasciati su Super Famicom e Sega Mega Drive negli anni precedenti.
Come da consuetudine era possibile selezionare la nostra guerriera preferita e combattere in scontri uno contro uno affrontando il resto del cast i uno story mode o contro i nostri amici nel versus mode.
La versione Super Nintendo di questo titolo, dopo l’esplosione del fenomeno Sailor nel Vecchio Continente, raggiunse anche il mercato PAL. Magari qualcuno di voi ha questa preziosa reliquia (prezzo medio su eBay oggi: 180€) nella propria camera.
In questo video vi propongo la gloriosa versione per 3DO, la prima console a 32-bit introdotta sul mercato, con tutto l’irresistibile campionario di tibie nelle gengive ed effetti sonori da film di Bud Spencer.
Qualcosa di veramente ma veramente teribbile è l’iterazione di questo filone realizzata per Playstation e Saturn nel 1996: Sailor Moon Super S Shin Shuyaku. L’ammodernamento è in pratica costituito da fetidi modelli pre-renderizzati che vi faranno sanguinare gli occhi e guardare a titoli come Killer Instinct con rinnovata ammirazione.
L’effetto unapologetically fetecchia è accresciuto dal menù di selezione del personaggio in cui i portrait sono pregevolissime riproposizioni del character design dell’anime. Poi, all’improvviso, la zozzeria delle cozze. Momento trash-cult: il world shaking di Sailor Uranus, (la “bomba di Urano”) senza un filo di trasparenze.
In pratica Haruka scaraventa contro le sue avversarie un trucido ed enorme globo di Vivienne Westwood.
Un altro filone di tie-in sulle guerriere che vestono alla marinara fu quello dei puzzle game che culminò con Sailor Moon Stars: Fuwa Fuwa Panic 2, basato sui personaggi della splendida quinta stagione della serie animata principale.
Curiosa anomalia nel mercato dei videogiochi è costituita da Sailor Moon: la luna splende. Un titolo per Nintendo DS realizzato da Namco Bandai Europe nel 2011, probabilmente per capitalizzare la rimessa in onda della serie originale e la ripubblicazione di manga e anime in svariati Paesi del mondo seguita alla fine del blocco decennale sui diritti della serie voluto dall’autrice, Naoko Takeuchi.
Questa operazione, coincidente peraltro con il ventesimo anniversario del franchise, iniziò dall’Italia, il Paese in cui Sailor Moon è più popolare dopo il Giappone. Son cose.
Il gioco è in sostanza un puzzle-platform bidimensionale nel quale le guerriere sailor, in grado unicamente di saltare e sparacchiare tramite un proprio attacco magico, dovranno risolvere semplicissimi enigmi e annientare malcapitati e innocui nemici che si pareranno loro davanti.
Perché? Nina, compagna di classe e amica di Bunny (Usagi), è caduta in sonno profondo causato da un demone che ha preso possesso del suo corpo e le cinque guerriere, con l’aiuto della gattina nera Luna, hanno deciso di entrare nel subconscio di Nina e liberarla dalla prigionia. Chiaramente il subconscio di una ragazzina giapponese è un puzzle-platfrom colorato pieno di dolcetti, stelline e diamanti. Non fa una piega.
Vediamo quali videogiochi di Sailor Moon ci porterà Sailor Moon Crystal e, fino ad allora, buona visione a tutti. Mi trovate su Twitter (@dandyissues) a commentare gli episodi.
Tsuki ni kawatte, oshokiyo!