Video Top 5 Mondiali: calciatori da un’estate
5 – Svezia ’58: Just Fontaine (Francia). A tutt’oggi il giocatore capace di segnare più gol all’interno di un singolo Mondiale. Affiancato dal genio calcistico di Kopa, Fontaine segnò 13 volte in 6 partite (quattro nella finale per il 3°-4° posto), nella sua unica partecipazione alla rassegna intercontinentale. Non fu una meteora del calcio europeo, allo Stade Reims lo ricordano ancora come un monumento, ma senza quello straordinario exploit non sarebbe nella leggenda. A oggi, invece, lo è.
4 – Argentina ’78: Mario Kempes (Argentina). Un “capellone” capace di trascinare i padroni di casa verso la vittoria finale e di regalare una piccola gioia a un paese dilaniato dalla tragedia dei desaparecidos. Kempes giocherà il Mondiale prima e quello dopo Argentina ’78, non segnando mai. Sei sono invece le reti realizzate, da ala, in quel torneo. Un bottino figlio di tre doppiette, una delle quali in finale contro l’Olanda. Giocherà fino a 42 anni, età altissima per un attaccante.
3 – Italia ’90: Salvatore Schillaci (Italia). Un miracolo a metà nel calore delle “Notti magiche”. Tutti si aspettavano Vialli, Vicini tirò fuori dal cilindro un messinese semi-sconosciuto in grado di segnare in ogni modo: di testa in mezzo a due marcantoni austriaci, su rigore, con lo stinco dopo aver sbagliato una ribattuta. Il classico periodo in cui tutto gira bene. Non per l’Italia, eliminata dal dischetto in semifinale. Schillaci, successivamente tradito da molteplici problemi fisici, andrà a raccogliere Yen in Giappone per qualche anno. Proprio grazie alle “Notti magiche”.
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2 – Inghilterra ’66: Sir Geoff Hurst (Inghilterra). L’autore del primo “gol fantasma” del calcio mondiale. Segnato in finale contro la Germania, di destro, facendo sbattere il pallone prima sulla traversa e poi a terra. Al di là della linea, secondo la terna arbitrale, ma i tedeschi recriminano ancora oggi. Doveva fare la riserva di Jimmy Greaves, fulmineo attaccante passato brevemente dal Milan. Fu l’eroe del Mondiale, l’unico vinto dagli inglesi in tutta la loro storia. Eliminò l’Argentina segnando il gol decisivo in un quarto di finale rovente e firmò una tripletta nell’ultimo atto. Nessun altro ci è riuscito mai in una finale.
1 – Spagna ’82: Paolo Rossi (Italia). Saremo anche di parte, per inserire due italiani in classifica, ma “Pablito” è l’emblema del protagonista inattesa. Tra i migliori al Mondiale del ’78, fu fermato per due anni dalla giustizia sportiva per lo scandalo del “Calcioscommesse”. Tornò soltanto in aprile e Bearzot non esitò un secondo a portarlo in Spagna. Mai in gol nelle prime quattro partite, poi esplose: tripletta al Brasile, gol alla Polonia e in finale alla Germania. A fine anno diventerà uno dei quattro Palloni d’Oro italiani assieme a Rivera, Baggio e Cannavaro. Tutto, grazie a una grande estate.
Immagine: blog do torcedor