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Vespa, vero homo electoralis in 5 mosse vincenti

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Negli anni si è guadagnato l’appellativo di terza camera del Parlamento. E in effetti a Porta a Porta, nel salotto di Bruno Vespa, in 18 anni sono passati veramente tutti. Anche ieri, nella seconda serata televisiva dedicata al post voto, RaiUno è risultata rete più vista con oltre il 14% di share e quasi due milioni di spettatori, molti di questi incollati al video fino alle 2.45.

C’è poco da fare: quando si vogliono risultati precisi, quando si cerca una “quadra” nella selva elettiva in cui il numero di programmi ad hoc è pari quasi al numero di partiti, Vespa resta ancora il più affidabile. Lo si ama, lo si odia, ma lo si segue. Ed è questo il punto principale.

[quote align=”center” color=”#999999″]Divertiamoci, allora, a tracciare un profilo del professionista di lungo corso, selezionando i “best 5” che, forse, hanno portato tanti a seguirlo anche ieri sera.[/quote]

LA FIBRILLAZIONE

Per primo, Vespa non si aspettava un risultato così netto a favore del Partito Democratico. E gli occhi, alla visione delle prime proiezioni IPR, si sono subito strabuzzati: pronti i ricorsi storici, dalla DC a De Gasperi fino a Berlinguer. La passione per le notti elettorali passa proprio da qui: dalla consapevolezza per lo spettatore di ascoltare non solo un conduttore o un giornalista, ma anche una memoria storica.

I SONDAGGI

Prima di tutti, (quasi) meglio di tutti: Vespa è il primo ad annunciare il superamento del 40% da parte del partito del Premier. La velocità è fondamentale in una serata come questa e il conduttore non manca di interrompere i politici per dare risalto alle diverse proiezioni. Ma Vespa non manca nemmeno di chiamare grafiche che, purtroppo, non sono ancora pronte (o nemmeno in previsione). Insomma, non sono tutti sempre sul pezzo come lui.

LA BACCHETTA

Imperdibile e immancabile: ad ogni nuova videata, ecco riapparire lo strumento del potere che volteggia, passa di riga in riga e sottolinea risultati e percentuali di ciascun partito. Non c’è bacchetta senza Vespa e non c’è Vespa senza bacchetta. Se il grafico fosse stato a colonne, probabilmente per il risultato del Pd ci sarebbe stato bisogno di una stecca da biliardo.

LA REPRIMENDA

In studio, il garante de L’Altra Europa, Guido Viale, si lamenta del poco spazio concesso in campagna elettorale alla sinistra radicale. Evidentemente non ha mai visto, in passato, le notti elettorali di Porta a Porta: Vespa, inizialmente, la prende sul personale ponendo l’accento sulla poca disponibilità degli stessi esponenti rossi, ma finisce per chiuderla con classe difendendo il proprio gruppo di lavoro. Come si confà a un vero leader.

LA SUSPENSE

A volte basta proprio poco per ingolosire lo spettatore, anche il meno voyeurista. Argomento del contendere è il raggiungimento del quorum da parte di Fratelli d’Italia, presente in studio Ignazio La Russa. “Se non arriva al 4% si taglia il pizzetto”, propone Vespa. “Anche qui da voi”, ribatte l’ex ministro. Alla fine gli ex AN restano fuori da Bruxelles: nessuno si improvvisa barbiere, ma non è da escludere che qualcuno possa essere rimasto sveglio anche solo per quel momento…

Ha coccolato Renzi, ha bacchettato Berlusconi, ha ridimensionato Grillo: inconsapevolmente (o forse no), ha anticipato nel suo salotto il reale andamento della tornata elettorale. Su tutti, primeggia il dialogo con Grillo: dopo aver creato l’ambiente migliore per il comico, Vespa si è goduto, sornione, gli zoppicamenti a cinque stelle del leader carismatico. Che in Rai, forse, non ci tornerà almeno per altri 20 anni.

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