2) La vita davanti a sé di Romain Gary edito da Neri Pozza. Parigi, 1975. In una banlieue al sesto piano di una palazzina abitata da tutto il mondo tranne che da francesi vive Madame Rosa, una vecchia prostituta ebrea che ogni giorno porta su per le scale i suoi 95 chili per raggiungere i marmocchi con cui vive. Sono i figli delle prostitute, che non possono tenerli per divieto della legge francese e pagano a Madame Rosa una quota mensile per assicurare loro cibo e alloggio. Fra questi bambini c’è Momò, un ragazzino che si è ritrovato adulto in un colpo solo e ci racconta il mondo attraverso la sua visione ingenua e disincantata, ma a volte anche molto cruda e spietata. Perché spietata è stata la vita con lui, una vita con cui lui non vuole avere niente a che fare: “La gente tiene alla vita più che a tutto il resto, è anche buffo se si pensa a tutte le belle cose che ci sono al mondo”. Romanzo pieno di grazia e di innocenza, ma che lascia un sapore amaro in bocca.
3) Il club degli incorreggibili ottimisti di Jean-Michel Guenassia edito da Salani. Parigi a cavallo tra gli anni ’50 e ’60. Michel, un ragazzino di undici anni figlio di immigrati italiani, vagabonda per il quartiere, si ritrova con gli amici a giocare a calcio balilla. Un giorno entra in un bistrò, il Balto, dove è attratto da una stanza sul retro. Qui si incontrano uomini che parlano un francese a volte approssimativo. Sono profughi dei Paesi dell’Est, scappati dalla loro terra per sfuggire alla persecuzione dei vari regimi comunisti, di cui continuano a difendere e professare gli ideali. Incorreggibili ottimisti. Tra una partita a biliardino e una a scacchi si parla di politica, storia e attualità, di arte e letteratura, si raccontano barzellette su Stalin, ci si racconta la propria vita, fatta di passioni e di storie di esilio. Intenso. Magnetico. Un riuscitissimo mix di politica, storia, amicizia e amore.
4) Trilogia della città di K. di Agota Kristof edito da Einaudi. La storia inizia con due bambini, Lucas e Klaus, affidati dalla madre a una nonna spaventosa, sporca e senza cuore per sottrarli alla guerra, alla miseria e ai bombardamenti che imperversano sulla Grande Città. I due gemelli, indivisibili e intercambiabili quasi avessero un’anima sola, si affidano a un’intelligenza straordinaria e a un legame fra loro così intenso da sembrare quasi un unico protagonista. Intorno a loro ruotano personaggi disegnati con pochi tratti scarni su uno sfondo di fame e di morte. In questo libro c’è tutto: dolore, guerra, solitudine… ma non la speranza. È una favola nera dal finale spietato e senza alcuna salvezza, raccontata con una scrittura asciutta ed essenziale, in uno stile duro e laconico. È un romanzo di una crudezza e di una intensità agghiaccianti. Un autentico capolavoro.
5) Un giorno di David Nicholls edito da Neri Pozza. Siamo a Edimburgo. Emma Morley e Dexter Mayhew si sono appena laureati e hanno festeggiato. Lui – affascinante ventiquattrenne – è salito nell’appartamentino che Emma – ventiduenne, bella senza sapere di esserlo – condivide con un’amica; passano la notte insieme. Il giorno dopo, il 15 luglio 1988, Dexter e Emma si scambiano gli indirizzi e i numeri di telefono e si dicono addio per la prima volta. Le loro strade si separano, ma ogni 15 luglio, per vent’anni, saranno di nuovo assieme. Ironico, divertente, sorprendente. Consigliato ai romantici che sognano l’amore, ma quello intelligente e ironico, senza happy ending.
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