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Storie di sport: l’unico Slam di Chang, campione da Youtube

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@maartmeester

Quattro giorni fa, Kei Nishikori ha eliminato Roger Federer ai quarti di finale del torneo Atp di Miami. Un successo a sorpresa, sebbene il giapponese abbia vinto due dei tre confronti diretti contro l’ex numero 1 del mondo. Doveva giocare la semifinale con Novak Djokovic ma è stato frenato da un infortunio. Numero 11 del mondo nel 2013, è sulla strada buona per arrivare alla top ten.

Veloce, sveglio, talentuoso, Nishikori ha avuto la felice intuizione di inserire nello staff, a partire dall’inizio del 2014, lo statunitense Michael Chang. Un americano atipico, nato nel New Jersey da due genitori originari di Taiwan e capace di conquistare in carriera un solo trofeo del Grande Slam. Nel 1989, a 17 anni e tre mesi, sbaragliò la concorrenza laureandosi come il più giovane vincitore del Roland Garros e di un qualsiasi Slam tennistico. Non è mai arrivato al numero uno del mondo, fermandosi giusto un gradino più in basso. Chang ha avuto un’altra grande sfortuna: ai suoi tempi nessuno aveva ancora inventato Youtube. Per questo è rimasto celebre, ma forse meno di quanto avrebbe meritato, il suo colpo più famoso su un campo da tennis.

La vittoria sulla terra parigina avvenne dopo aver sconfitto Stefan Edberg in finale in una battaglia conclusa solo al quinto set. Già negli ottavi Chang era arrivato al parziale decisivo, mantenendo una freddezza da veterano (nonostante fosse limitato dai crampi) per battere il ceco Ivan Lendl, fuoriclasse degli anni ’80 e ’90 che quello stesso torneo lo vincerà tre volte. Sul 4-3 e servizio a favore, con Lendl avanti 15-30, il cino-americano decise di sorprendere l’avversario battendo dal basso, chiamandolo a rete e superandolo con il successivo passante. Un dritto non irresistibile ma efficace, tanto era lo stupore di Lendl nel vedersi recapitare un servizio così strambo. Una mossa da raffinato stratega, impossibile da intuire, ancor più se di fronte hai un diciassettenne.

 

Chang non vincerà più alcuno Slam. Gliene basterà uno per entrare nelle simpatie degli appassionati. Tranne che in quelle di Lendl.

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