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I still love vinile. E allora?

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@Simone tomaradze

Dici vinile, e vengono in mente terrificanti mercatini della domenica pomeriggio in cui nostalgici 50enni razzolano commossi a cercare la musica del loro tempo che fu. Oggi, nell’era dell’Mp3 e di YouTube, identificare la musica in un supporto fisico, tangibile, compra/vendibile sembra veramente obsoleto. Eppure…

Dici vinile, e vengono in mente – a me, che sono dell’inizio dei ’70 – i primi contatti con la musica in casa, da ascoltare, da possedere, da respirare. Mica pizza-e-fichi! Sono partito da un mangianastri arancio-kaki, nei primi anni ’80, che inghiottiva solo i 45 giri – una traccia per lato, per capirci – , arrivando allo stereo vero e proprio 10 anni dopo.

Col piatto da 33 giri, già. Un lato del disco corrisponde(va) circa a metà album (che appunto si chiamava, oggi suona buffo, Long playing). Sollevavi il coperchio, infilzavi il perno centrale con la tua ciambella di gommalacca nera, azionavi la puntina…e via!

La puntina era tutto. Era lei che dava vita al tuo disco, un po’ come le candele dell’auto. Quando la puntina si alterava, era l’inizio della fine. Ricordo che le mie istruzioni consigliavano di cambiarla dopo tipo 100 ore di ascolto. Sarà tanto se l’ho cambiata una volta in più di 20 anni!

Dici vinile, e pensi a fruscii, impurità sonore, acari musicali. Beh, io pulivo sempre i miei dischi con un’apposita spazzolina di leggerissimo crine. E poi non badavi ai rumori di fondo – almeno non prima dell’avvento di Sua Maestà il compact disc. Dopo allora, ehm, sì, ti accorgevi che qualche tuo disco era proprio conciato male.

La tragedia era quando il disco si rigava! Sì, mi è successo, e quando la puntina sobbalzava sui solchi cariati, era un microinfarto per l’orecchio del cuore. Ricordo un album di Otis Redding del 1966 in cui i brani realmente ascoltabili erano 2 (su 9).

Belle erano le copertine, alcune delle vere opere d’arte, specie quelle degli anni ’70. Collezionare dischi era anche come avere tante riproduzioni di quadri.

Dici vinile…e pensi comunque che digitale is better!

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