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Corsica: il “dito” e lo scarto fotografico

Scarto fotografico HP

@thom_ronc

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Corsica: il “dito” indica l’Italia.
Tempo di vacanza, prima. Tempo di riassunti di vacanze, ora.
La passione per la fotografia si scatena nei mesi estivi, incatenandosi ai ricordi delle masse di vacanzieri, unificandone gli intenti di raccolta di momenti soleggiati, di frammenti di relax, di pose di gruppo a tavola e di autoscatti al tramonto.
Eppure un momento ancora più planetario ci avvicina gli uni agli altri, i più esperti ai meno, un momento tirannico dal quale nessuno può sfuggire: lo scarto fotografico, l’eliminazione delle foto venute male, la cestinazione degli eterni secondi.
La fotografia ammette i podi solo nei concorsi, perché, in fondo, ad una lotteria con premi numerosi si partecipa con meno timore, confidando in una statistica più democratica, nella famosa seconda chance.
La legge alla base di un album fotografico è darwinismo puro.
Ecco quindi lo scarto vacanziero, una promessa di successo non mantenuta, il secondo-e-quindi-sconfitto: dalla punta estrema della penisola a nord-est della Corsica, detta “il dito”, l’orizzonte sfocato si perde verso l’Italia, dove la foto intuisce, presagisce nel momento dello scatto che il suo fato è là che l’attende, al rientro a casa.
Meno male che esistono anche i tiranni buoni.

@thom_ronc

Il reportage sul traghetto che porta in Corsica si trova qui.

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