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San Marino-Vicenza 2-2: quinto posto, playoff al via

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Reti: 28′ p.t Padalino (V), 35′ p.t Mustacchio (V), 16′ s.t. Poletti (SM), 20′ s.t. Sensi (SM).

Diciamolo subito: se questi qui continuano a giocare in questa maniera, tra un paio di settimane saremo a contare le macerie. La condizione è migliorata, ma l’incapacità di mantenere un risultato, con i playoff al via, la pagheremo cara senza una svolta netta a livello mentale. Era successo con la Reggiana, è successo col San Marino, non deve succedere nelle prossime partite. Le attenuanti per questa gare c’erano – attacco da inventare su tutte – ma quando si hanno due reti di vantaggio non si può buttare al vento una vittoria – e un quarto posto – in questa maniera.

Delusione bocia. Su Padovan – anche scherzando – ci avevamo puntato. Pensavamo che, data la concorrenza “spietata” del Tir, ci volesse poco per conquistarsi un po’ di spazio in un campionato oggettivamente scarso come la Lega Pro. Invece il giovincello è riuscito persino a buttare fuori un calcio di rigore, offrendo una prestazione a tratti irritante. Non ci stancheremo mai di dirlo: in Lega Pro – ma non solo – bisogna tirare fuori gli attributi. Se non li avete, cambiate mestiere.

Problema portiere. Idem come sopra. Caro Alfonso, avevamo salutato con gioia la sostituzione di Ravaglia, relegato in panchina dopo averci fatto perdere vagonate di punti in un girone e mezzo, quelli che sarebbero serviti a vincere un campionato anche con le penalizzazioni… E tu non ti tuffi nemmeno su una punizione tirata a due all’ora? Sveglia! Dalla prossima gli errori valgono doppio.

Genni ‘a carogna. No comment, abbiamo la nausea per l’esercito di moralizzatori, soloni, zoccole intellettuali e (primi) ministri che di calcio non sanno nulla ma che pontificano H24 per partecipare alla gara di chi spara la stronzata più grossa, criminalizzando tutti gli ultras per colpa di pochi delinquenti comuni, che girano per strada armati di pistola. L’importante è distrarre, pratica piuttosto comune nell’Italia degli ultimi 20 anni, dove la legge NON E’ uguale per tutti. Applausi alla curva del Milan – censurata, ovviamente, da tv e stampa nazionali – che ha ricordato qual è la stata la vera vergogna della settimana.

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