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Playoff Nba: possibili sorprese

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Finora abbiamo scherzato. È questa l’impressione che si è avuta dopo il primo turno di playoff NBA. Il più bel campionato del mondo è entrato nella sua fase calda: d’ora in poi, ogni partita diventa un piccolo capolavoro di intensità, tecnica e talento.

Se dovessi definire un appuntamento annuale in cui lo sport raggiunge la sua massima espressione estetica e competitiva, i playoff della NBA sarebbero senza dubbio il primo pensiero. Due mesi di gare vissuti a mille all’ora, un altro mondo se si pensa alle altalenanti dosi di impegno che ci mettono grandi e piccole squadre in buona parte della stagione regolare.

A giudicare da come è iniziata, poi, questa post season non sembra avara di sorprese. Nel primo turno ben cinque squadre son riuscite a ribaltare il fattore campo, andando a vincere in case delle favorite. Qui, dove settimanalmente ci occupiamo di sorprese sportive, vogliamo provare, per una volta, ad anticiparle: vi presentiamo quattro squadre che per un motivo o per un altro possono puntare a risultati clamorosi. L’obiettivo è dire, tra poco più di un mese, “noi ve l’avevamo detto”.

Playoff Nba: possibili sorprese

A inizio anno sembrava che i Brooklyn Nets fossero destinati a giocarsi i primissimi posti della Eastern Conference. Invece, sono stati a lungo fuori dalla zona playoff, per poi risalire a stagione in corso. Guai a dare per battuta gente come Paul Pierce e Kevin Garnett. Nel primo turno hanno di fronte Toronto, tornata ai play-off proprio nell’anno in cui ha rinunciato a Bargnani – e no, non è proprio una coincidenza.

Se i Nets di coach Jason Kidd (cresciutissimo nel corso della stagione come allenatore) passano il turno, avranno di fronte i Miami Heat. Se pensate che si tratti di una gara chiusa a favore di Miami, vi sbagliate: nei quattro precedenti in Regular Season, ha sempre vinto Brooklyn. Insomma, vi immaginate LeBron James fuori dalle finali di conference?

Quando penso al quintetto dei Washington Wizards, credo che abbiano reso decisamente sotto le aspettative. Avere John Wall e Bradley Beal, ed Ariza e Nenè e Gortat nella “povera” Eastern Conference, vuol dire già parecchio. Anche loro son cresciuti con l’andare della stagione, ma mostrano ancora alti e bassi. Nel primo turno avranno di fronte Chicago, che deve i play-off alla mano saggia di quel genio di coach Thibodeau. Chi passa, contro gli Indiana Pacers di questi ultimi mesi, potrebbe pensare al colpaccio.

Adoro Steph Curry. E adoro la coppia Curry-Thomson. E amo un giocatore pazzo come Iguodala. Quest’anno – l’ho pensato dall’inizio – tifo Golden State Warriors. Peccato che la squadra di San Francisco abbia addosso la condanna di Guido Bagatta, che considera gli uomini di coach Jakcson tra i favoriti fin da ottobre. Si sa, il Guido nazionale non porta tanta fortuna, per usare un eufemismo. Ma se i Warriors trovano la forma giusta nel mese giusto, possono metter sotto chiunque. Nonostante Bagatta. La sfida con i Clippers al primo turno è un orgasmo cestistico: chi può, punti l’orologio sull’orario della West Coast e si goda spettacoli simili.

Infine, la sorpresa più bella della stagione NBA: i Portland Trail Brazers. Partiti col turbo inserito sono un po’ calati col tempo, ma possono impensierire seriamente gli Houston Rockets di Howard e Harden. In Oregon non si vedeva una squadra del genere dalla fine degli anni ‘90, quando per due volte i Blazers raggiunsero la finale di conference. Damian Lillard, al secondo anno da pro, si è confermato un playmaker fenomenale, e per LaMarcus Aldridge, la stella dei Blazers, basta il biglietto da visita in gara 1: 46 punti e 18 rimbalzi. L’obiettivo minimo è sfidare gli Spurs al secondo turno. Poi, chissà.

Ovviamente, sbilanciarsi ha i suoi rischi. Temo che con questo pezzo l’effetto Bagatta travolgerà queste quattro franchigie. Vi dirò di più, andate in un centro scommesse e puntate tranquilli i vostri risparmi sulle scontatissime finali di conference San Antonio-Oklahoma City e Indiana-Miami. Ma se solo una di queste quattro squadre riuscirà a raggiungere una finale di conference, beh, non dite che non ve l’avevamo detto.

Immagini|Kgmi| www.inflexwetrust.com| www.nydailynews.com

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