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Piemonte Volley: addio della pallavolo alla città di Cuneo?

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Non è una gran sorpresa, né una bella notizia. Parliamo per la prima volta di pallavolo in questa rubrica, ma lo facciamo con il tono malinconico di chi vede una realtà storica del volley italiano, la Piemonte Volley, rischiare di sparire all’improvviso, travolta dagli interessi economici che ormai, soprattutto negli sport di squadra, sembrano essere gli unici ad avere un peso.

Non è mai una bella notizia quando una squadra è costretta a cedere il proprio titolo sportivo o a chiudere i battenti. Purtroppo, capita sempre più spesso, e non solo nelle deboli realtà di secondo piano. Basti pensare alla Sisley Treviso, gloriosa società dell’epoca recente della pallavolo italiana, trasferita a Belluno prima di dire addio definitivamente alla pallavolo che conta. Questa volta, però, la notizia di un possibile (se non quasi certo) trasferimento di Cuneo a Torino, mi ha segnato più che in passato.

Non sono mai riuscito a spiegarmi perché, pur vivendo nella profonda provincia pugliese, quando da bambino ho iniziato ad appassionarmi alla pallavolo, ho deciso di tifare per Cuneo. Non sapevo neanche dove fosse, Cuneo, quando un sabato pomeriggio iniziai a vedere una partita tra la Sisley Treviso e la Piemonte Volley, cha a quei tempi si chiamava ancora Alpitour. Dominavano i veneti, ed io, di colpo, cominciai a tifare i piemontesi. Da allora, non ho più smesso.

Era la Cuneo di Pascual, schiacciatore spagnolo che si è ritagliato un pezzo importante nel cuore dei tifosi cuneesi, prima ancora di Wout Wijsmans, capitano storico e idolo indimenticabile per i Blu Brothers, la tifoseria organizzata della Piemonte Volley.

Cuneo è una realtà importante della pallavolo italiana da circa 25 anni: da un certo punto di vista, siamo cresciuti insieme. È salita alla ribalta negli anni ’90, rivaleggiando da allora con le più grandi realtà del volley italiano: Modena, Treviso, Macerata, Trento. Dopo un’attesa di almeno quindici anni, nel 2010 è arrivato il primo meritatissimo scudetto, raggiunto non prima di aver perso due finali negli anni ’90: nella gara secca giocata a Bologna, i piemontesi superarono la corazzata Trento, ottenendo un trionfo storico.

Era solo l’anno scorso, invece, quando Cuneo si dovette arrendere al tie break della finale di Champions League, perdendo in Russia contro i padroni di casa dell’impronunciabile Lokomotiv Novosibirsk. Probabilmente, il più prestigioso trofeo europeo resterà l’unico a mancare nelle bacheche della capitale della Granda.

Carente dei fondi necessari, infatti, la società ha iniziato a smantellare già dall’inizio di quest’anno, praticamente liberandosi quasi in toto della squadra che era arrivata a un piccolo passo dalla conquista del trofeo più importante d’Europa. Wijsmans, N’Gapeth, Mastrangelo, Sokolov, Grbic, hanno lasciato la BreBanca Lannutti, ed è subito stato chiaro che sarebbe stata un’annata avara di risultati per la compagine piemontese. A fine stagione Cuneo avrebbe comunque raggiunto sia i quarti di finale di Coppa Italia sia i quarti dei play-off scudetto, ma li avrebbe persi entrambi.

Nelle ultime settimane il clima è diventato caldissimo, frutto – come detto – delle voci di un trasferimento della squadra a Torino, dove il presidente Lannutti, abbandonato dalle realtà economiche locali, avrebbe trovato importanti partner commerciali (si parla di Reale Mutua, e, ovviamente, Fiat). È una situazione simile a quella che molti cuneesi avevano già vissuto in passato, quando la storica azienda Alpitour, decise di spostare i suoi uffici dal capoluogo della Granda proprio a Torino, e a nulla servì allora una lunga mobilitazione dei lavoratori.

Così come servirà probabilmente a poco la protesta dei Blu Brothers, che ieri, in occasione della gara in cui Cuneo ospitava Città di Castello per un posto in Europa, hanno inscenato una veemente contestazione. Striscioni, cori e coriandoli in campo hanno reso necessario il rinvio dell’inizio della partita, posticipata di mezzora e poi vinta dai padroni di casa.

Cuneo potrebbe qualificarsi anche il prossimo anno in Coppa Cev, eppure nessuno potrebbe più vedere la squadra al PalaSanRocco. A pagare sono sempre i tifosi, ma non sembra che questo interessi.

Immagine|campioni.cn

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