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Pd giù, Lega su: i sondaggi della settimana

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Il Pd continua a perdere preferenze. Come il Movimento 5 Stelle. Stabile Forza Italia, la Lega guadagna popolarità grazie a Salvini. Questo è lo scenario dato dagli ultimi sondaggi Ixè.

Il Partito Democratico perde consensi di settimana in settimana ed oggi si ferma al 38,2%. Il carisma di Renzi non sembra più sufficiente per dare credibilità al partito delle larghe intese.

Malgrado il via libera della commissione lavoro della Camera al ddl del Jobs Act, in questi ultimi sette giorni non si sono avute novità importanti riguardo i temi caldi su cui il Governo è chiamato a rispondere: ancora non è stata ripresa la discussione sulla legge elettorale, non sono state date risposte chiare sugli interventi da portare avanti dopo l’emergenza maltempo e il dialogo coi sindacati sta degenerando in una schermaglia a distanza fra le parti.

Ovunque Renzi vada ultimamente trova sempre contestazioni che, per quanto minoritarie, fanno molto rumore.

Le ultime dichiarazioni

Contro di me più scioperi che contro tutti gli altri governi

la dicono lunga sul nervosismo del premier.

Mentre in Italia infuria lo scontro a tutti i livelli, da Tor Sapienza agli scioperi della Fiom guidata da un agguerrito Landini, le immagini di Renzi in Australia abbracciato ad un koala o in Turkmenistan ad ammirare i palazzi dorati non devono aver granché fatto bene al premier. Molti si sono chiesti perché Renzi sia sempre lontano dal terreno di battaglia, che sia una contestazione o un paese disastrato nel post alluvione.

Anche il M5S registra continue variazioni negative. Questa settimana si ferma addirittura sotto il 20%. Lo stallo è probabilmente dovuto all’identità incerta di molte sue componenti. Ad esempio, mentre Grillo indica nel Pd la causa di tutti i mali, sia per la responsabilità civile dei magistrati che per il divorzio immediato, PD e M5S hanno votato compatti (provocando lo sdegno dei parlamentari del Nuovo Centro Destra).

Da più parti viene comunque smentita una possibile ricerca di intesa col Governo sui temi chiave. Resta poco chiara quale sia la strada che i cittadini seguiranno da ora in poi. Finché non sarà fatta chiarezza sulla leadership, i parlamentari 5 sceglieranno di volta in volta quali posizioni adottare.

Forza Italia rimane stabile ferma al 15%, mentre la Lega sale ancora assestandosi al 9%. L’effetto Salvini si sta rivelando costante nel tempo: già da tempo il leader della Lega ha superato Grillo nelle preferenze dei leader (Salvini 22%, Grillo 16%) e, tolto Renzi (43%), rimane il segretario politico più popolare.

Il leader leghista sta giocando le sue carte come meglio può premendo sulle paure dell’elettorato: la lotta al clandestino e l’anti-europeismo sono diventati manifesti elettorali che nascondo una pochezza disarmante sul resto. Ma soffiare sul fuoco rende bene e il segretario della Lega e il suo partito lo sanno fare molto bene: Borghezio a Tor Sapienza con CasaPound vi dice niente?

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