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Patrick Modiano premio Nobel 2014: una scoperta

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Alla scoperta di Patrick Modiano Premio Nobel 2014

Quest’anno il Premio Nobel per la letteratura è stato assegnato a Patrick Modiano. Per non farci cogliere impreparati da una conversazione sulla decisione presa a Stoccolma, abbiamo pensato di fare una sintesi di tutto ciò che chi conosce l’autore e la sua opera, ha scritto in questi giorni. L’obiettivo, come sempre, è fornirvi alcuni argomenti con cui partecipare alle discussioni conviviali che potreste trovarvi ad affrontare sullo scrittore francese, senza apparire impreparati o falsi. Per esempio, non dite che avete letto tutti i suoi libri, farete solo la figura degli spocchiosi. Se poi è vero, be’, vantatevi pure!

In primo luogo, rallegratevi. Come scrive il traduttore e giornalista Carlo Mazza Galanti su Pagina 99, Patrick Modiano, francese, è poco conosciuto anche in Francia. Tuttavia è bene tenere a mente che gli studiosi di letteratura lo considerano uno degli autori francesi più importanti degli ultimi decenni.

Modiano ha scritto ad oggi 27 romanzi, ma in Italia è poco noto perché dei 13 romanzi tradotti da noi, molti sono introvabili.

Lorenzo Barbarossa, nel suo articolo dedicato agli otto libri con cui approcciarsi all’opera del neo Premio Nobel francese, mette al primo posto “Dora Bruder”, edito in Italia da Guanda. Nel libro si narra la storia di una ragazzina ebrea fuggita nel 1941 da una caserma di polizia parigina prima di essere trasferita ad Auschwitz. Mazza Galanti definisce questo romanzo “l’ingresso privilegiato” nel mondo dello scrittore.

Per Roberto Casalini, invece, il libro con cui cominciare è “Nel caffé della giovinezza perduta” , edito da Einaudi.

Da molti è considerato un padre dell’autofiction contemporanea (se non sapete cos’è l’autofiction, leggete qui).

Nei romanzi di Modiano irrompono spesso persone vere. In “Un pedigree” ad esempio ad un certo punto spunta Raymond Queneau. L’autore di “Esercizi di stile” era un amico della madre di Modiano e fu proprio lui a notare il talento del ragazzo, all’epoca appena 15enne. Grazie all’aiuto di Queneau, Patrick Modiano pubblica il suo primo romanzo nel 1967 con Gallimard: si tratta de “La place de l’étoile“, inedito in Italia. Ancora oggi Modiano resta fedele al marchio editoriale con cui ha esordito.

“Preferisco non leggere i miei primi libri: non che non li ami, ma non mi ci riconosco più” Modiano P.

Se amate Houellebecq e pensate che Modiano, in quanto francese, gli sia simile, sbagliate. La scrittura dell’autore è riservata – per dirla con Mazza Galanti – benché offra al lettore “la ricchezza e la complessità di una voce, come quella di tutti i grandi, è decisamente unica, ispirata, e non replicabile“.

I temi portanti dell’opera di Patrick Modiano sono il vuoto, la solitudine, l’assenza, l’oblio e il silenzio. Le sue storie sono ambientate a Parigi, secondo Paolo Arnelli,quella più misteriosa e sconosciuta, quella più intima e appartata“.

Su Finzioni leggiamo che i lavori di Modiano creati dal 1987 al 1982 furono dedicati al fratello Rudy, morto all’età di 10 anni. I due erano molto legati, anche a causa della continua assenza dei genitori.

Il suo ultimo romanzo pubblicato in Italia è “L’orizzonte” (Einaudi), dato alle stampe nel 2012.

E infine ricordiamo che Patrick Modiano, benché figlio di Alberto Modiano (ebreo francese con origini italiane), non ha nulla a che vedere con il produttore delle carte da gioco.

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