Eppure, portando avanti fino in fondo la similitudine, bisogna dire che Iachini ha conquistato gli ultimi tre punti nonostante le assenze pesanti di Belotti, Hernandez e Dybala (ovvero tre attaccanti sui quattro disponibili), convocati dalle rispettive nazionali e gli infortuni di Lafferty e Sorrentino, proprio come erano capaci di fare i bianconeri negli anni migliori. I rosanero inoltre stanno finalmente reggendo il peso psicologico (probabilmente decisivo nel provocare i risultati delle prime giornate) di essere considerati i favoriti del campionato cadetto: è il caso di Fabio Caressa che sabato mattina, dalle frequenze di Deejay Football Club si diceva sicuro della vittoria finale del campionato da parte della squadra “con almeno quattordici punti di vantaggio”, costringendomi a togliere una mano dal volante per dedicarla ad antichi riti apotropaici.
Soprattutto ci accomuna alla torinese la possibilità di opporre alle critiche i numeri: primo (finalmente) posto in campionato, secondo migliore attacco e miglior difesa del campionato, venti punti conquistati da imbattuti nelle ultime otto giornate, tre vittorie di fila, tre vittorie in trasferta consecutive, porta inviolata da tre partite.
C’è insomma e finalmente, nonostante mille difetti, un gruppo e l’orgoglio di esserlo
perché in questa squadra non ci sono undici titolari. C’é un gruppo che cresce in maniera omogenea. In questa squadra quello che conta é l’applicazione. é il farsi trovare pronti quando passa il treno giusto
dice mister Iachini, ammettendo che
quello che stiamo facendo non è normale.
Insomma, da tifoso non posso non concludere che alla fine essere la Juventus della serie B non è poi così male, e magari durasse. Per tornare ad avere negati rigori sacrosanti e regalati cartellini come se piovesse ci sarebbe tutto il tempo l’anno prossimo in A in caso di promozione (ecco che riparte la mano).
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