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Le dieci cose da sapere sul Premio Strega

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@Martina Bartolozzi

[quote align=”center” color=”#999999″]Quest’anno, del Premio Strega, non mi va di parlare. Figuratevi di scriverne. Perché è una falsa competizione, con finta innovazione e altrettanto finta partecipazione democratica. Insomma, una finzione dall’inizio alla fine, come Valeria Marini dopo gli interventi di chirurgia plastica. Sposta le vendite dei libri che non ne hanno bisogno. Illude e rovina i piccoli editori che si imbarcano in un’avventura che dissangua i conti in banca. Per me, il Premio Strega è il simbolo di tutto ciò che è male, a livello culturale, commerciale e mediatico.[/quote]

Però bisogna essere nel flusso, fomentare i trend topic, dire la propria su un argomento caldo che non sia il meteo. Quindi, senza fare pronostici (tanto vince Francesco Piccolo, senza addentrarci nei gossip (ché a trovare quelli giusti ci ha pensato Gian Paolo Serino), voglio pensare a quelle dieci cose, non di più, che sul Premio Strega è bene sapere.

Le dieci cose da sapere sul Premio Strega

1. Il Premio Strega nasce nel 1947 da un’idea di Maria e Goffredo Bellonci, creatori della omonima Fondazione che oggi gestisce e promuove il Premio. Il patron della casa produttrice del Liquore Strega, Guido Alberti, ne sponsorizzò l’organizzazione. Ancora oggi l’azienda finanzia il Premio.

2. Maria Bellonci è stata il deus ex machina del Premio Strega fino al 1986, anno della sua morte. In quell’anno il suo libro Rinascimento privato vinse il premio da lei istituito. Dopo la Bellonci, a “consigliare gli Amici” sui giusti destinatari dei voti subentrò Anna Maria Rimoaldi, che con pugno di ferro e velluto sulla lingua mantenne intatte le tradizioni del Premio fino alla sua morte, avvenuta per cause naturali nel 2007. Da “burattinaia” a “cariatide”, i soprannomi sulla Rimoaldi erano molti, fantasiosi e spesso poco lusinghieri.

3. La giuria dello Strega è costituita da 400 persone, chiamate “Amici della Domenica”. Il nome deriva dall’appellativo sotto il quale Maria Bellonci riuniva tutti gli ospiti che transitavano nel suo salotto ai tempi della guerra, “in un tentativo di ritrovarsi uniti per far fronte alla disperazione e alla dispersione”. Dal dopoguerra ad oggi la giuria ha potuto contare su 1100 giurati.

4. Qualsiasi libro può concorrere al Premio Strega, purché sia di narrativa in prosa e sia sostenuto da almeno due voti degli “Amici”.

5. Il primo scrittore a ricevere il Premio Strega, nel 1947, è stato Ennio Flaiano, con il libro Tempo di uccidere.

6. Ci si può ritirare dalla competizione. Lo fece Pier Paolo Pasolini con un articolo pubblicato sul quotidiano il “Giorno” il 24 giugno 1968: era in gara con il romanzo Teorema. Il motivo: “sono venuto a conoscenza di fatti (di cui purtroppo non posso né, credo, potrò mai produrre prove) che mi hanno convinto che il Premio Strega è completamente e irreparabilmente nelle mani dell’arbitrio neocapitalistico”. Insomma, lo Strega non gli piaceva più.

7. La “regola dell’alternanza”, garantita dalla volitiva Rimoaldi, cercava di accontentare i big dell’editoria, evitando di far vincere più edizioni consecutive alla stessa casa editrice o gruppo editoriale. Esiste ancora? Date un’occhiata ai vincitori successivi al 2007: a Segrate ci sono scorte di Liquore Strega che ubriacherebbero la redazione per anni.

8. La cerimonia di premiazione si tiene ogni anno nel primo giovedì del mese di luglio, presso il Ninfeo di Villa Giulia a Roma. La disposizione dei tavoli prevede che davanti si seggano le major editoriali, mentre dietro potreste trovare anche il vostro vicino di casa perché conosce qualcuno a cui una volta ha corretto le bozze del verbale della riunione di condominio, che aveva un invito e non voleva andarci da solo.

9. La votazione avviene in diretta tv su Rai Uno. I voti vengono scrutinati durante la diretta. Uno per uno. Ogni voto richiede l’aggiornamento di una lavagna di ardesia su cui si scrive con un gesso. Di solito, dalle retrovie si odono rumori di ruminanti da buffet o sonore russate.

10. Gli scrittori che hanno vinto il premio Strega non possono concorrere se non dopo tre edizioni successive e non esistono gli ex aequo: il vincitore è uno solo, anche se nel 2006 Sandro Veronesi dovette vedersela con la Costituzione Italiana, al quale fu assegnato un riconoscimento onorario. Caos Calmo ad oggi ha venduto più di 300.000 copie.

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