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Lane, di nuovo al Menti per confermarsi

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Doverosa premessa – In una settimana segnata dai fatti di Parigi, e dalle mille opinioni e banalità non richieste su quanto successo (tutti sappiamo in cosa si sono trasformati i media negli ultimi giorni) vi risparmiamo volentieri la nostra. Non ha senso esprimerla, preferiamo parlare di calcio, perché se non lo facessimo dovremmo cominciare a parlare di tutti gli altri attentati e guerre sparse in giro per il mondo, per coerenza, visto che non ci sono “morti di Serie A e di Serie B”, non esiste in questo caso “una classifica”.

Ma lo spazio si esaurirebbe in un attimo e, visto che questo spazio è dedicato al Lane, preferiamo parlare solo di sport. Se ci si accuserà di superficialità… Pazienza, non sappiamo che dirvi, se non che la solidarietà, così come la beneficenza, si dimostra o si fa quotidianamente, senza ostentarla solo nelle occasioni “limite” – chiamiamole così – solo per sentirsi in pace con se stessi.

Lane, dal Livorno al Cesena

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Detto questo, il campionato va avanti, e sabato abbiamo di fronte una di quelle sfide che ci piacciono, toste al punto giusto, contro una squadra – il Cesena – che punta chiaramente alla Serie A e ci darà una misura ancora più precisa di quelli che siamo. Ci arriviamo dopo il pareggio di Livorno, che poteva essere una vittoria se l’arbitro (scarso, l’ennesimo) avesse annullato un gol che a tutti è sembrato in fuorigioco, e soprattutto se avessimo avuto più attenzione in difesa. Ma era dura, e dalla trasferta ne siamo usciti comunque più solidi. Peccato per Raicevic, che ha fatto la prima sciocchezza di una stagione finora impeccabile, e che ci molla con un bel problema per le prossime 3 partite, speriamo solamente 2 con il ricorso.

Questa volta cambia l’attacco – E adesso chi gioca? Finora Marino ha dovuto stravolgere le formazioni soprattutto in difesa e a centrocampo, mentre in attacco il punto fisso, una volta entrato in squadra, è sempre stato lui, il montenegrino. Vedremo cosa si inventerà il mister per farne a meno, se butterà dentro Gatto (il più probabile ma è un ripiego), Pettinari (il mistero 1) o Pozzi (il mistero 2). Prima o poi doveva succedere, e sabato lo scopriremo, anche in vista dei possibili aggiustamenti da fare a gennaio. Un altro ci serve, questo è sicuro. Così come ci serve un’altra vittoria al Menti. Tutto si costruisce da qui, da noi, dalla nostra casa, non dimentichiamolo. Dobbiamo vincere.

Ps. Ultima cosa, un saluto e un augurio a Brighenti, tornato in palestra per proseguire il recupero. Dai Brighella, ti aspettiamo.

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