Site icon Le Nius

Lane, 5 partite per sopravvivere

Reading Time: 2 minutes
Dentro o fuori, non ci sono più alternative. Dopo quanto avvenuto negli ultimi dieci giorni finalmente è stato messo nero su bianco quello che tutti probabilmente si immaginavano: senza Serie B non rimarrà più niente. Siamo aggrappati alle prossime 5 partite per restare in corsa, altrimenti – così sembra – gli stipendi non verranno pagati, la società non verrà salvata dalla nuova cordata, e potremo dire addio a qualunque speranza per il futuro. Troppi debiti. Al netto di una rateizzazione dell’Iva su cui non è stata ancora presa una decisione, senza la categoria il Vicenza affonderà, sotto i colpi di una gestione – quella degli ultimi 10 anni – che ha inabissato senza appello il Lane e creato un buco di bilancio difficilmente colmabile.

Questi sono i fatti, e a questo punto sarebbe comodo arrendersi. Ma non possiamo farlo. È vero, con una simile prospettiva sarebbe forte questa tentazione, staccando definitivamente la spina a una situazione ormai ridicola, per poi ripartite dalla Serie D completamente ripuliti e con una società nuova, ma non lo faremo mai. Non possiamo farlo, almeno fino a quando ci sono ancora speranze, ovvero partite da giocare dove si parte – arbitri permettendo – dallo 0-0. Ne rimangono dodici – o forse solo 5 – nelle quali dobbiamo dare tutto, e spingere questa squadra verso un’impresa che sembra impossibile.

È l’unica cosa da fare perché teniamo troppo a questa maglia, a questi colori e al significato di 114 anni di storia che non devono essere buttati via, e per questo vogliamo pensare solo alle partite che rimangono, a dare tutto in quella serie di gare nel quale giocarci tutto. Anche se siamo a fondo quello che conta, alla fine, sono quei 90 minuti, 11 giocatori che corrono e onorano la maglia e uno stadio intero a spingere. Possiamo sopravvivere ma per farlo serve solo pensare alla partita, il resto lasciamolo per la fine della stagione.

Perché su quanto avvenuto, sui panni sporchi lavati su tv, giornali e social network, onestamente c’è poco da commentare. Ci limitiamo a dire che ci sembra difficile credere che vengano messi 5 milioni di euro a fondo perduto per poi affidare la gestione alle stesse persone che hanno creato questa situazione, con un patrimonio tecnico deperito, un settore giovanile in agonia, uno stadio e un centro di allenamento in affitto. Se il piano A non è andato a buon fine – promozione in Serie A lo scorso anno – non è possibile che il piano B fosse questo. Ma non importa, ci sarà tempo per capirlo. Quello che conta si decide la domenica. Ci vediamo al Menti per vincere col Trapani.

CONDIVIDI
Exit mobile version