Site icon Le Nius

Inter – Milan: una partita di calci

Reading Time: 2 minutes

Il 211° derby della Madonnina ha luogo a Milano (…) e vuole di fronte l’Associazione Calcio Milan e il Football Club Internazionale Milano.

Si intuisce che non ho gran voglia di scriverne?

Il Milan non vince un derby dall’agosto 2011 e non lo ha fatto ieri sera con una partita mediocre che ha visto gli uomini allenati da Massimiliano Allegri nell’impresa di provare a costruire gioco per i primi 25’ per poi arrendersi all’evidenza di come questo non sia nelle loro corde e condurre quindi 65′ veementi e di scarso tasso tecnico.

Un lassista Mazzoleni risparmia cartellini a Guarin e Muntari e non concede un pantagruelico rigore a Palacio per un intervento di Zapata al 40° del 1° tempo. Sono arbitraggi, o “interpretazioni del regolamento”, di cui in Europa paghiamo lo scotto e di cui spero non ci troveremo a farlo anche in Brasile, quando ben pochi dei giocatori dell’Inter vestiranno la maglia nostrana: non un italiano in campo tra i 14 interisti. Partita tanto dura che, nonostante il fischietto inceppato, si conclude con 8 gialli e un rosso (per Sulley Muntari).

Nel primo tempo il Milan gioca in orizzontale, con lanci lunghi e cerca alternative a Montolivo: la difesa da destra fa spesso giungere la palla a Constant, la cui fantasia (…) inventa dribbling e cross che sfortunatamente non ha più la possibilità di mostrarci nella seconda parte del match, poiché un trauma distorsivo alla tibia lo trattiene negli spogliatoi all’intervallo.

L’Inter inizia a non giocare soltanto di rimessa e l’ingresso di Kovacic al 57’ (applaudito da un pubblico orfano dei cori e delle coreografie di ambo le curve) ne rafforza il reparto anteriore, a differenza di quello di Matri (al 75’, come da abitudine di Allegri) in cambio di un Saponara poco illuminante. L’uscita di Zanetti e Cambiasso premia l’instancabile Nagatomo, un costante cursore, con la fascia di capitano; altra nota positiva di un’Inter il cui attacco (leggi: Palacio) viene valutato da Squawka, un sito londinese di analisi statistiche, il 2° migliore del campionato.

Dopo un’occasione golosissima sciupata da Palacio prende vita l’azione del gol che l’argentino stima il più importante della sua carriera: al 41’ della ripresa, una palla sottratta al fantasma (del Natale presente) di Balotelli, verticalizzata e messa in mezzo dal cavallo pazzo Guarin con un rasoterra che si insinua tra Muntari e Bonera e permette a Rodrigo Palacio, marcato da Zapata, di dirigere la palla in porta con un abile colpo di tacco.

Allegri stava per inserire un difensore in più e a fine partita ha l’ardire di lamentarsi sia per un presunto fallo su Mario (che anche questa sera è capitombolato a terra con una facilità stupefacente considerata la sua struttura fisica), sia per non avere avuto la possibilità di inserire Mexes il minuto prima. Per una squadra con il 2° monte ingaggi della Serie A (e cospicui premi partita), ammontante a 105 milioni di Euro, trovarsi a 27 punti dalla testa e agognare l’arrivo di un Seedorf, mai troppo amato dal pubblico, sulla panchina è indice del livello di disperazione con cui si chiude un 2013 scevro di soddisfazioni.

Immagine| calcioblog.it

CONDIVIDI
Exit mobile version