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Inter-Juve per scoprire se stessi

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@daruma

Siamo arrivati all’ottava giornata e non sappiamo ancora quale sia la vera Inter. È quella della classifica? È quella che ha segnato gli stessi gol del Carpi? È quella che contro la Samp nella prima ora di gioco ha rischiato più volte di andare sotto? Oppure quella che nell’ultima mezzora avrebbe meritato la vittoria?
La mia, personale e articolatissima, risposta ad oggi è una sola: boh. Motivo per cui la partita di domenica con la Juve è un crocevia di una certa importanza. Non deciderà nulla, ovviamente, anche dopo il 90′, perché resteranno ancora 90 punti in palio. Però potrebbe essere la gara della svolta. In un senso o nell’altro.

Vincere Inter-Juve

Partiamo dall’ipotesi più lieta: una vittoria, che sia convincente o meno interessa relativamente. Vincere significherebbe non solo mandare la Juventus a -11, rischiando di escluderla dalla corsa scudetto, ma anche dare un segnale al campionato: l’Inter c’è, è solida e ha le armi per stare lì in alto, in piena lotta tricolore. Sarebbe una prova di forza, di quelle che negli ultimi anni i nerazzurri hanno fallito talmente tante volte che ho perso il conto. Può dare la convinzione anche alla squadra di essere forte, di poter davvero lottare per qualcosa di importante. Può anche essere la fine di una sindrome di inferiorità verso i bianconeri negli scontri diretti, se è vero che l’ultima vittoria a San Siro è arrivata nel 2010 e che nell’era della A a 20 squadre sono stati solo 4 i successi su 20 partite giocate. Occhio però a non esagerare, perché vincere uno scontro diretto dopo un ottimo avvio non è sinonimo di fare un grande campionato: per informazioni, citofonare Stramaccioni, Andrea.

Non vincere Inter-Juve

Metto poi pareggio e sconfitta sullo stesso piano, non perché un punto faccia schifo, ma perché per entrambe devo fare un distinguo: pareggiare o perdere giocandosela alla pari con la Juve è una cosa, pareggiare o perdere dominando è tutt’altra. Nel primo caso, i risvolti possono essere positivi, non dico come vincere, però sarebbe comunque una conferma della crescita. Il secondo caso significherebbe 1 punto nelle ultime 3 partite e tutti i difetti venuti a galla in 270′ dopo essere rimasti nascosti sotto il tappeto nelle prime giornate. L’incubo più brutto, anche perché Inter-Juve è sempre Inter-Juve, perderlo fa forse anche più male del derby.

In sostanza, credo potremo iniziare a capire chi è davvero l’Inter. Dopo anni senza identità, è arrivato il momento di scoprire se stessi. Si può lottare per lo scudetto? I primi 3 posti sono un obiettivo realistico? Toccherà accontentarsi dell’Europa League? Ad oggi non si può sapere, la risposta è sempre la stessa di cui sopra. Ma da domenica alle 22.30 forse potremo iniziare a capirci qualcosa in più.

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