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L’Inghilterra è il paese più corrotto al mondo?

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L’intervento di Roberto Saviano al Parlamento britannico

Una mafia che non compie azioni eclatanti e spargimenti di sangue e al tempo stesso profondamente radicata nel sistema economico e finanziario: è questa la realtà dell’Inghilterra, definita da Roberto Saviano come il paese più corrotto al mondo. È proprio così?

Le banche inglesi e il riciclaggio di denaro dei cartelli. Durante il discorso pronunciato al Parlamento britannico la settimana scorsa, lo scrittore ha presentato dati ed informazioni che inchiodano il sistema bancario inglese. La corruzione oltremanica non starebbe tanto nella politica, nei partiti o nelle amministrazioni, ma coinvolgerebbe le banche e i 74 miliardi di euro provenienti da attività illecite che vengono riciclati nella City di Londra, polo finanziario d’Inghilterra e d’Europa. Secondo quanto riportato da Saviano, ci sono prove evidenti che incastrano il colosso bancario inglese HSBC sul riciclaggio di denaro proveniente dai cartelli di droga: l’HSBC già ha pagato nel 2012 una multa di 1,2 miliardi di sterline sempre per questioni relative al riciclaggio. “Lavare” soldi sporchi, ha ricordato l’autore di Gomorra, è fonte primaria da cui si alimenta il terrorismo internazionale, tra cui quello di matrice islamista.

Il mercato immobiliare e i paradisi fiscali. Non sono solamente le banche ad essere coinvolte: una fetta importante di denaro sporco viene reinvestita nel mercato immobiliare. Il 90% degli immobili posseduti da imprese straniere nella capitale inglese sono di società aventi sede in paradisi fiscali, come le isole Cayman e Jersey, porte di accesso in Europa di capitali che “puzzano” di criminalità.

La torre senza proprietari. Un esempio di questo connubio tra mercato immobiliare e soldi sporchi è il grattacielo di St George Wharf Tower, a sud del Tamigi: terminato nel 2013, l’imponente St George Wharf dispone di 214 appartamenti di lusso venduti fino a 5 milioni di sterline l’uno. Una torre dorata apparentemente pensata e realizzata per milionari, considerati i prezzi proibitivi; secondo un’indagine condotta dal quotidiano inglese The Guardian, sul numero totale di appartamenti ben 184 non hanno proprietario o residente registrato e i due terzi sono proprietà di stranieri. La maggior parte di essi sembra utilizzino St George come casa per le vacanze, abitandola solamente un paio di mesi l’anno o prestandola saltuariamente ad amici e parenti. Dei 210 appartamenti di cui The Guardian ha rintracciato i certificati di proprietà, ben 54 appartengono a persone o società aventi sede legale nelle Isole Vergini britanniche o in altri paradisi fiscali. A pensar male pare evidente che il gigante di cemento sia stato costruito non tanto come casa per ricchi magnati provenienti dall’Arabia, Cina e Russia, bensì come sponda per riciclare denaro di attività illecite. Tutto questo ha anche gravi ripercussioni sui londinesi: in una città in cui gli affitti sono in costante aumento e c’è una grande carenza di abitazioni a buon mercato, la costruzione di appartamenti come quelli di St George sono uno schiaffo in faccia a lavoratori e studenti.

L’esportazione di armi. Un altro aspetto da considerare sono le esportazioni di armi, che il Regno Unito sta incrementando verso paesi accusati di pesanti violazioni dei diritti umani: armi per un valore di più di 3 miliardi di sterline sono state vendute durante lo scorso anno a 21 stati (su 30) registrati come i peggiori in termini di diritti umani. Tra questi troviamo l’Arabia Saudita, il Bahrain, il Burundi, tutti accusati per crimini di guerra e repressione sulla popolazione. È importante tener presente che il commercio di armi non è soltanto uno scambio di enormi flussi di denaro, ma anche sostegno e legittimazione politica da parte della Corona britannica.

La mafia e Brexit. Considerato l’avvicinarsi del referendum di giugno, nel suo intervento alla Camera inglese Saviano ha voluto ricordare che la mafia è organizzazione internazionale e può essere sconfitta solo con la collaborazione e il coordinamento di tutte le strutture europee; l’uscita del Regno Unito dall’UE potrebbe causare un ulteriore indebolimento nella lotta contro la criminalità organizzata, esponendo ancora di più Londra al potere delle mafie.

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