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L’omaggio ad Harold Pinter al Teatro Vascello

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Dopo 50 anni dalla prima rappresentazione, Peter Stein corona il suo sogno e mette in scena Il ritorno a casa di Harold Pinter sul palco del Teatro Vascello di Roma, grazie a una coproduzione tra il Teatro Metastasio Stabile della Toscana e Spoleto56 Festival dei 2Mondi, potendo contare su un cast d’attori eccellenti: Paolo Graziosi, Alessandro Averone, Elia Schilton, Antonio Tintis, Andrea Nicolini, Arianna Scommegna.

L’opera pinteriana rappresenta una delle più dure e brutali dello scrittore inglese, dove la relazione uomo-donna, in assenza d’amore, è un eterno scontro tra vittima e carnefice. Come venne definito il suo teatro al momento del premio Nobel per la letteratura nel 2005: “A colui che nelle sue commedie discopre il precipizio sotto le chiacchiere quotidiane e costringe a entrare nelle stanze chiuse dell’oppressione”.

Teddy, professore di filosofia in un’università americana, ritorna a Londra per far conoscere la moglie Ruth alla famiglia, composta tutta al maschile dopo la morte della madre. Un ritorno che scopre la brutalità e l’oppressione del contesto familiare, in cui il vecchio padre Max continua a dominare sui due figli Lenny (dandy ossessionato dai numeri) e Joey (boxer semiritardato), e sullo zio Sam, unica figura docile.

L’apparizione di una donna, anche se non particolarmente avvenente, fa riemergere istinti sessuali degli uomini della famiglia, mentre i suoi fratelli riversano su Ruth i loro desideri, utilizzando anche un linguaggio scurrile e brutale verso di lei, che viene trattata a volte da madre e a volte da puttana. Teddy si trincera nella gabbia della filosofia e sfugge la realtà che lo sommerge “saprò risponderti solo se chiedi qualcosa di adeguato al mio campo”.

L’allestimento perfettamente realistico rappresenta un perfetto e opprimente interno domestico: un soggiorno con la poltrona al centro che domina la scena, un divano a destra, una cassettiera e una specchiera a sinistra, sul fondo, una scala conduce alle camere da letto al piano superiore.

La recitazione provocatoria dei personaggi, a tratti ironica e in falsetto per dare ambiguità ed evidenziare con intense pause il non detto sessuale, a cui sottendono sguardi provocatori, contrasta con il tono algido e mai scomposto di Ruth, che non reagisce mai e si prepara al gran finale, in cui sarà lei a sottomettere gli uomini della vicenda, impadronendosi anche di quella poltrona che rappresenta il trono del capofamiglia.

Teddy, incapace di qualsiasi reazione, riparte per l’America lasciando la moglie a dominare la scena/vita della famiglia in un interno tetro e senza speranza.

Quale sarà realmente il vero finale non lo sappiamo, ma nelle commedie di Pinter non troviamo delle soluzioni, come ricorda Stein:

[quote align=”center” color=”#999999″]”Non è compito di Pinter, né mio, né del teatro darne. Il teatro è un condensato della vita che tenta di eliminare le menzogne che utilizziamo per conservare le nostre illusioni. Il teatro è solo il luogo dove vedere la verità”.[/quote]

Lo spettacolo Il ritorno a casa di Harold Pinter è andato in scena al Teatro Vascello di Roma dal 24 al 29 marzo.

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