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I 5 investigatori più famosi nella letteratura

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@K-Putt

A tutti è capitato di perdere qualcosa o qualcuno. Per le cose di solito si dà la colpa alle madri, alle mogli, alle lavatrici e al fondo delle automobili dove sempre più spesso è possibile trovare wormhole che proiettano gli oggetti in altre dimensioni, e ci si mette l’anima in pace. Per le persone – se la loro scomparsa è avvolta dal mistero – ad eccezione di coloro che vengono citate a “Chi l’ha visto”, sarebbe bello potersi affidare alle competenze dei personaggi della letteratura investigativa per dipanare il groviglio degli accadimenti.

Senza nulla togliere alle capacità dei giustizieri della letteratura (commissari, magistrati, avvocati ecc.), se dovessi scomparire nel nulla – e con “nulla” non intendo un improvviso trasferimento in qualche centro commerciale o nell’hinterland milanese – vorrei che le ricerche fossero affidate ad uno di questi tizi:

Gli investigatori più famosi nella letteratura

Sherlock Holmes – il più famoso di tutti gli investigatori. Creato da Conan Doyle e ispiratore di innumerevoli icone cinematografiche e non, Holmes fa della sua arguzia e dell’attenzione ai dettagli il suo punto forte. Violinista dilettante e pioniere della cocaina, l’investigatore inglese si avvale dell’aiuto del fidato dottor Watson per risolvere ciò che è irrisolvibile ai più. Ovvero, l’illuminismo batte il sapere comune anche strafatto.

Philo Vance – nato dalla penna di S. S. Van Dine – è un investigatore esteta che bazzica la buona società newyorkese. Armato di monocolo (sia per vezzo che per utilità scientifica) e lingua tagliente, risolve misteri senza stropicciarsi la giacca né perdere uno dei gemelli. Dedito alla deduzione serrata, Philo sarebbe stato un ottimo allievo di C.S. Pierce.

Guglielmo da Baskerville – primo figlio letterario dell’immenso Umberto Eco, è un frate del quattordicesimo secolo incaricato di svelare la causa di misteriose morti in un’abazia labirintica. Anch’egli amante della logica e della deduzione, lo potremmo immaginare che si pratica la tonsura direttamente con il rasoio di Ockham. Svelerà gli intrighi e i misteri dall’interno del sistema ecclesiastico applicando teorie e analisi che per l’epoca sarebbero state ritenute eretiche, fino a giungere alla conosciuta conclusione che ne uccide più la penna che la spada.

Easy Rawlins – pioniere dell’investigazione politically correct creato da Walter Mosley, è un reduce di guerra, di colore, nella Los Angeles del secondo dopo guerra, che cerca di guadagnarsi da vivere risolvendo casi che lo portano a scontrarsi forse più con la mentalità razzista dell’epoca che contro la criminalità. Sempre sul filo della legalità e poco incline a resistere ai piaceri della carne, ha il cuore grande e le mani veloci di chi sa che in certe situazioni non c’è tempo da perdere. Se doveste aver bisogno di qualcuno che conosce i bassifondi, i jazz club clandestini e uomini dal coltello svelto, lui è l’uomo che fa per voi.

Hap e Leonard – i due più improbabili investigatori della letteratura, donati al pubblico da Joe Lansdale, texano verace. Coppia ben assortita come una confezione di uova in un sacco pieno di mattoni. Leonard è un omosessuale di colore, repubblicano e che non riesce a tener la bocca chiusa. Hap è un bianco incline alla malinconia, democratico e anticonformista per un Texas che ancora sembra popolato da gente con i cappucci bianchi a punta. I due sono di quelli che i guai se li vanno a cercare, che riescono sempre ad abbinare battute fulminanti ed epiche risse pur di non farsi mettere i piedi in testa. Protagonisti di avventure che gli sporcheranno le mani di sangue e fango, spesso finiranno sull’orlo del baratro, ma da quello sapranno sempre venir fuori; sempre più malconci, ma sempre più simpatici.

P.s.: se dovessi realmente sparire, prima di dare l’allarme, controllate nella lavatrice, non si sa mai…

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