Site icon Le Nius

I fantasmi dei Canti di Natale passati

Canto di Natale
Reading Time: 2 minutes

Canto di Natale«Gli sceneggiatori mungono quella mucca da anni» dice la piccola Lisa in un episodio dei Simpson. La mucca in questione è il Canto di Natale, in originale A Christmas Carol, romanzo breve di Charles Dickens pubblicato nel 1843. In effetti la storia del vecchio tirchio Ebenezer Scrooge, che cambia vita dopo aver ricevuto la visita dei fantasmi del Natale passato, presente e futuro, è una delle più saccheggiate dalla tivù: variazioni sul tema si trovano in episodi di Saranno famosi, del Dottor Who, di Hazzard, dei Flintstones e di molte altre serie.

Ma anche il cinema ha attinto spesso al racconto dickensiano. Abbiamo scelto per voi cinque titoli che hanno riletto più o meno liberamente il Canto di Natale: preparatevi a un paio di sorprese.

Non è mai troppo tardi (1953) di Filippo Walter Ratti
Cominciamo col botto: uno dei primi adattamenti cinematografici di questo classico inglese è una produzione italiana. Walter Filippo Ratti, eclettico professionista che in seguito spazierà tra commedia, spy story e cinema erotico, traghetta la fiaba di Scrooge nel Belpaese, dove il protagonista prende il nome di Antonio Trabbi e la faccia del grande Paolo Stoppa. Nel cast anche un giovane attore che poi diventerà discretamente popolare, tale Mastroianni Marcello.

Canto di Natale di Topolino (1983) di Burny Mattinson
Uno di quei film dei quali tutti hanno visto almeno cinque minuti: la Rai ritrasmette ogni dicembre questo cartone animato nel quale gli eroi Disney interpretano l’opera di Dickens. Ma forse non tutti sanno che il personaggio di Paperone fu plasmato proprio su quello di Scrooge: nell’originale, infatti, il pennuto miliardario si chiama Scrooge McDuck. E quasi nessuno sa che questo è stato il primo lungometraggio nel quale è comparso Topolino, fino ad allora relegato nei corti.

S.O.S. fantasmi (1988) di Richard Donner
Bill Murray, irresistibile come al solito, è un cinico produttore televisivo che si ritrova nei panni di un moderno Scrooge proprio mentre sta organizzando uno special natalizio sul Canto di Natale. Dirige Richard Donner, mitico regista di Superman e dei Goonies. Un gioiello di humor nero, ma non privo di spunti commoventi, che in Italia ebbe poco successo perché distributori un po’ miopi lo fecero uscire a Pasqua.

La rivolta delle ex (2009) di Mark Waters
Altra sorpresa: un film tratto dal Canto di Natale che non parla affatto del Natale. Matthew McConaughey è un donnaiolo allergico alle relazioni stabili: riceverà la visita degli spettri di tre ex fidanzate che gli mostreranno presente, passato e futuro della sua vita sentimentale. Raro caso di commedia rosa con il dono dell’originalità. Michael Douglas, nel ruolo del fantasma del vecchio zio Walt, ironizza sulla sua nomea di sciupafemmine.

A Christmas Carol (2009) di Robert Zemeckis
Una versione classica per intreccio, personaggi e ambientazione, ma ultramoderna nella forma: Zemeckis, il padre di Forrest Gump e Ritorno al futuro, rifà Dickens con la tecnica della performance capture, che permette di costruire personaggi virtuali partendo da attori reali, e ci aggiunge una lezione di sociologia su cause e conseguenze della povertà. Per l’occasione Jim Carrey si fa in quattro, interpretando sia Scrooge che i tre spiriti. Bonus: uno dei migliori 3D di sempre.

CONDIVIDI
Exit mobile version