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E se le eroine diventassero cattivissime?

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@Ellieboat

Eva, Saffo, la Madonna, Cenerentola, Salomè: sappiamo chi sono e cosa hanno fatto, siano esse nate nel mito, nella letteratura o nell’immaginario. Claude Cahun, scrittrice e artista esponente del surrealismo, smonta la seria aura di ciascuna e sovverte le loro identità, trasformandole in donne moderne, equivoche, cattive e coraggiose.

I tipi di :duepunti Edizioni portano in Italia questo libro con il titolo Eroine.[quote align=”center” color=”#999999″] Attraversare questa galleria di ritratti femminili deformati ci aiuta a esplorare le molte possibilità precluse alle donne solo perché nel loro processo creativo è intervenuta una mano maschile. Ve ne raccontiamo cinque.[/quote]

Cenerentola. Una principessa vessata dalla matrigna e dalle sorellastre altro non è secondo Cahun se non una masochista. Le piace soffrire e, estromessi i suoi crudeli famigliari, cerca una soluzione. Gliela offre la fata madrina: sposare un principe buono, solerte, ancora su piazza. Cenerentola inorridisce, ma poi comprende: lui ama farsi maltrattare e lei può “sacrificarsi”, maltrattarlo e poi cercare il proprio piacere tra i servi che inviterà ad angariare lei stessa.

Belle. “Mi hai mentito, Bestia, non sei un mostro”. Con questa frase Belle apre la sua rimostranza al finto mostro che l’ha tenuta schiava per molto tempo. Inorridisce davanti ai fianchi perfetti, al bell’aspetto, perfino al buon cuore, tanto da arrivare a dirgli: “Quando si è assaggiata la Bestia – Ah! Com’è insipida la carne dell’uomo”.

Penelope. Da donna sofferente per la mancanza dell’amato marito Ulisse, Claude Cahun la trasforma in una frivola seduttrice. “Accogliere un uomo e soprattutto respingere gli altri – è una responsabilità tremenda!”: il dilemma della tessitrice indecisa diventa irresistibile e divertente e per i lettori il coraggioso marito esce per un attimo di scena, sostituito da questa protagonista inaspettata.

Elena di Troia. Secondo l’autrice surrealista Elena non è sempre stata la bella donna che ha fatto perdere la testa a Paride. Nient’affatto. Fu Menelao a coltivare e rendere famosa la sua bellezza, a insegnarle come esercitare la civetteria femminile: più che un marito, insomma, le fece da pappone. Elena tiene bene a mente gli insegnamenti: “Siamo tutti alla mercé di un abile adulatore. Sappiate assumere voi questo ruolo”. Ma alla fine si ribella e pensa – udite, udite – di darsi persino alla castità.

Maria. Cahun racconta una donna ignorante, costretta a sposare un uomo con cui non riesce ad avere un rapporto sessuale che giustifichi una misteriosa gravidanza. Sverginata da una certo Gabriele, vive con tribolazione la nascita e l’esistenza di quel figlio strano, su cui è costretta a sentire tante voci, ma che alla fine – come prima testimone dell’intimo e unicamente femminile atto di creazione umana – riconosce come figlio esclusivamente suo.

La citazione: “Quanto alla verità, devo confessarvelo? Non me ne curo affatto. Non la cerco – non la fuggo. Ritengo che in questa conquista il mio vero dovere…”.
Consigliato a: Se non lo avete letto, scoprite il vero finale della storia di Cio-Cio-San nel volume Madam Butterfly, pubblicato da Avagliano. Un riscatto per tutte le donne di ogni epoca.
Il libro: Eroine, Claude Cahun, pp. 126, 12 euro, :duepunti edizioni, Palermo 2011.

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