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Diario da Sanremo 2014 – Giorno 2: l’arte dei figli… d’arte

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Il primo risveglio è sempre il più problematico. Se poi ci metti Grillo, la scenografia che si inceppa e il rischio suicidio in diretta, il mal di testa del day-after è ampiamente giustificato. A Sanremo si affaccia il sole ed è una buona notizia: il ciclone, forse, è passato, ma guai a sottovalutarne gli strascichi.

In sala stampa, tanto per dire, viene diffusa una nota ufficiale del dg Rai, Luigi Gubitosi: “Un conto sono gli attacchi ai vertici aziendali (…), un conto invece è l’aggressione costante e ingiustificata alla professionalità di migliaia di persone che lavorano in Rai”. Riferimento ai dati del bilancio della tv pubblica che il leader M5S ha snocciolato ieri sera fuori dall’Ariston in più riprese.

Meglio buttarsi su altro, forse. Perché forse, a volte, è meglio non pensarci. Oggi l’agenda politica racconta di una catfight in piena regola proprio tra Grillo e il premier in pectore, Matteo Renzi. Qui si familiarizza con Solange e Valeria Marini, che non è escluso attendano la chiamata da Palazzo Chigi.

Intanto al Palafiori è giornata pregna: conferenze di Antonella Ruggiero, Arisa, Perturbazione e di cinque giovani, tra cui Filippo Graziani, figlio di Ivan, che aizza l’imprevedibile originalità dei colleghi. Cosa gli ha insegnato il padre, in che cosa si rivede… Come mettere pressione a un ragazzo che di tutto avrebbe bisogno, tranne che di questo.

 

Ma l’attesa, attorno alle 18.00, è tutta per il protagonista che non ti aspetti: un altro figlio d’arte finalmente protagonista, Cristiano De André. “Sorridi!”, gli urlano i fotografi al suo ingresso. Sornione e lento pede, è dispiaciuto per la scelta delle giurie che non è ricaduta su Invisibili, il brano che parla del difficile rapporto con papà e che ha ricevuto il maggior gradimento della prima serata dagli addetti ai lavori. “è importante dipingere il nostro presente è il nostro futuro”, l’aforisma di De André, che commenta anche l’interpretazione di Ligabue: “Ha fatto una ‘Crêuza’ al Lambrusco…”. In vino veritas.

E questa sera, altro giro sulla giostra: il braccialetto per le votazioni al roof non è più blu, ma arancione. Arancione “Noemi”, verrebbe da dire, ma poi Ron ci potrebbe rimanere male. Godiamoci questo mercoledì, Festivalieri di Le Nius. E sostenete chi, per amor della Riviera, salterà a piè pari un ottavo di Champions League…

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