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Cosa succede nel Pd in Sicilia?

cosa succede nel pd in Sicilia
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Spiegare ad un non siciliano cosa succede nel PD in Sicilia ed alla sua sinistra non è impresa semplice. Ad intervalli regolari sin dall’esperimento Milazzo il PCI ed i suoi eredi hanno flirtato con pezzi dell’arcipelago democristiano, operazioni più o meno spregiudicate, e spesso molto diverse fra loro, che hanno portato, fra gli anni Ottanta e Novanta, alle sindacature Orlando e Bianco a Palermo e Catania e alla presidenza della regione targata Angelo Capodicasa (PDS) con Totò Cuffaro Assessore all’Agricoltura.

La nascita del PD con la fusione fredda fra gli ex comunisti e gli eredi della balena bianca non ha frenato la rincorsa centrista. L’appoggio al governo Lombardo, l’alleanza elettorale fra Crocetta e l’Udc e la formazione di una pletora di gruppi consiliari, come “articolo 4” di Lino Leanza (uomo di governo passato indenne da tre presidenti di regione e quattro diversi mandati) di volta in volta stampella del governo regionale sono solo ulteriori capitoli di questa lunga epopea.

Cosa succede nel Pd in Sicilia?

La Sicilia, insomma, come ormai proverbialmente accade, laboratorio della politica italiana. Fino alle estreme conseguenze della vittoria di Silvio Alessi, candidato “sponsorizzato” da Forza Italia, alle primarie “del centrosinistra” di Agrigento o alla confluenza di buona parte degli ex articolo 4 (con l’esclusione dello stesso Leanza, ora fondatore di Sicilia Democratica, tanto per semplificare le cose) dentro al Partito Democratico, con il beneplacito di Davide Faraone, plenipotenziario renziano locale e organizzatore di un’affollatissima Leopolda in salsa sicula.

Ovvio che in tanta confusione a sinistra si tenti di approfittare dello sdegno provocato nell’elettorato da operazioni così spregiudicate. Ci si è anche riusciti, un paio di volte, con l’eterno ritorno di Leoluca Orlando a Palermo e con l’elezione del pacifista Renato Accorinti a Messina, ma solo dopo che scandali e primarie farlocche avevano irrimediabilmente compromesso la credibilità dei candidati avversari.

Meno successo, a livello nazionale, regionale ed europeo hanno avuto arcobaleni, liste Tsipras e Ingroia fino al pasticcio sulla residenza che coinvolse il candidato Claudio Fava alle scorse regionali. Ci si riprova oggi con Sottosopra, “più di 40 i laboratori tematici per costruire un’alternativa al centrodestra e al governo Crocetta e al Pd” secondo gli organizzatori, l’antileopolda del deputato di Sel Erasmo Palazzotto utile solo al lancio della candidatura di Leoluca Orlando alle prossime regionali per i detrattori.

Anche in questo caso però della due giorni palermitana della sinistra isolana a fare notizia sono soprattutto le beghe interne al Partito Democratico, con i rappresentanti Civatiani in Sicilia Piero David e Antonella Monastra che si dissociano dalle parole del proprio capocorrente ancor prima che questi le abbia effettivamente pronunciate accusandolo di voler tentare la scalata a Sinistra Ecologia e Libertà.

Ancora una volta, insomma, il laboratorio Sicilia sembra più l’Isola del dottor Moreau, capace di generare solo orrendi Frankenstein che per il bene di tutti sarebbe meglio tenere al di qua dello stretto.

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