Site icon Le Nius

Chi sale, chi scende: Democratic Party, Partito Democratico

Reading Time: 2 minutes

Democratic Party – Senza alcun dubbio uno degli eventi che più hanno fatto rumore nella settimana è stata l’elezione a sindaco di New York di Bill De Blasio, esponente liberal e progressista -così ama definirsi- dei Democratici americani. Acceso difensore dei sandinisti in Nicaragua, quando tutto l’Occidente era abbagliato dalle bugie di Reagan, De Blasio appare come un personaggio politico tutt’altro che tiepido e moderato come tanto piace ai cronisti nostrani. Noto alle cronache anche per essere sposato con Chirlane McCray, poetessa afroamericana da giovane attivista e militante nel Combahee River Collective, un collettivo di femministe e lesbiche nato agli inizi degli anni ’70. De Blasio ha stravinto le elezioni, dimostrando per l’ennesima volta che la voglia di cambiamento porta a scegliere persone coraggiose e appassionate, non grigi e freddi burocrati di partito.

Partito Democratico – A proposito di burocrati, settimana disastrosa per il Partito Democratico nostrano. Dopo la Leopolda e tutti gli incontri elettorali in vista delle primarie è arrivato lo scandalo tessere di partito. Fantomatici attivisti del Pd che si sono moltiplicati nelle ultime settimane giusto in tempo per votare alle primarie, quella che sembra a tutti gli effetti la solita compravendita di voti. Io malavitoso ti garantisco tot voti, tu politico con la faccia pulita mi garantisci tot appalti o favori. Il grigio Epifani ha dovuto ammettere l’esistenza di un problema per poi prolungare l’agonia del tesseramento ancora qualche giorno. Per capire meglio l’ennesimo colpo inferto ai militanti storici democratici che ancora ci credono consigliamo la puntata del 6 novembre di Gazebo, magnifico programma di informazione su Rai 3.

CONDIVIDI
Exit mobile version