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Bruxelles: se il lavoro è un viaggio

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In tempo di integrazione europea molte persone sono ormai accomunate da un’esperienza che può benissimo essere definita di viaggio per molti aspetti: il soggiorno di lavoro a Bruxelles.

Il segreto per trasformare il lavoro in viaggio è vivere l’esperienza come un’opportunità di immergersi nei ritmi della città. Non siamo lì per visitare i quartieri turistici e percorrere itinerari già previsti nelle guide ed è proprio questo il nostro valore aggiunto: vivere Bruxelles come un bruxellese che tutti i giorni si alza e va al lavoro. Un’esperienza di quotidianità urbana.

Una scelta decisiva è quella dell’alloggio: il consiglio è di evitare gli hotel e buttarsi a capofitto sui B&B. I B&B a Bruxelles sono spesso in realtà appartamenti con tanto di cucina e mini soggiorno. In fondo esci tutte le mattine per andare al lavoro, e se lo fai da un appartamento ti sembrerà di avere una dimora a Bruxelles.

Puoi approfittarne per una piccola spesa in qualche negozio del quartiere, per respirarne la vita quotidiana e per avere qualcosa in cucina, il che ti aiuterà a sentirti ancora più di casa. Un esempio che ho testato con soddisfazione è il B&B Square Gutenberg, ma ce ne sono anche molti altri.

Un altro trucco che ti aiuterà a tornare a casa con quel non so che di bruxellese è prendere i mezzi per andare al tuo luogo di lavoro, o in alternativa andarci a piedi. Aboliti taxi e automobili.

Il miglior modo per affrontare il clima spesso piovigginoso di Bruxelles è dotarsi di un cappello. L’ombrello, oltre a essere molto poco efficace (la pioggia non cade, è nell’aria), è completamente out. Nessun vero bruxellese lo userebbe.

Qualche suggerimento per riempire i tempi liberi: passa sicuramente dalla Grand Place, ma evita di finire intrappolato nei negozi e ristoranti accalappia-turisti della zona. Se hai una mattina o un pomeriggio liberi dedicali pure a uno dei tre musei più significativi di Bruxelles: il Musée Magritte, il Museo degli Strumenti Musicali o il Museo del Fumetto. Ma attenzione, tutto a Bruxelles chiude prestissimo: i musei alle 17, i negozi alle 18.30.

Molto interessante per la caratteristica architettura nordica e un bel giro di localini dove assaggiare le numerose e rinomate birre belghe è la zona di Ixelles, mentre un must del sabato mattina, se puoi allungare il weekend, è il Mercato delle pulci di Place Jeu de Balle, nel quartiere Marolles, famoso anche per i murales “fumettistici”. E per le tue serate culturali non mancare l’incantevole Pianocktail, “luogo di incontri e convivialità” gestito da un intellettuale di Tangeri.

Infine un paio di segnalazioni gastronomiche: per una cena etnica, vivamente consigliata a Bruxelles tra ristoranti thailandesi, greci, africani ecc., segnalo un ottimo, anche se non economicissimo, ristorante libanese, l’Al Barmaki, mentre per un classico come il fish and chip un buon indirizzo è Bia Mara, luogo piccolo e caldo dove un giovane cameriere marchigiano vi accoglierà ansioso di consigliarvi nella sua lingua madre la miglior combinazione tra pesce, patate fritte e salse.

Insomma, se saprai viverla come un lavoratore dallo sguardo viaggiante, Bruxelles non sarà così grigia e “tecnica” come sembra.

Foto | Nikolas Kallmorgen

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