Nel 2014 molte manifestazioni ludiche hanno focalizzato l’attenzione sul quarantennale della pubblicazione di Dungeons and Dragons da parte della TSR, prima edizione conosciuta come Original Dungeons and Dragons (OD&D).
Dal 1974 il brand D&D ha sfornato prodotti interessanti, di successo e ha macinato profitti, arrivando, nel 2004, a toccare quota 1 miliardo di dollari nelle vendite di manuali e accessori, coprendo il 50% del mercato editoriale mondiale dei Giochi di Ruolo.
Sicuramente scelte editoriali avventate, soprattutto dovute all’acquisizione da parte della Hasbro tramite la Wizard of the Coast, e la crisi economica mondiale hanno rallentato la corsa “folle” di questi numeri di vendita.
Ma oggi, a 40 anni di distanza, si parla insistentemente della quinta edizione di D&D, di nuove uscite per Pathfinder e di Numenera, nuovo gioco di ruolo del game designer dei record, Monte Cook.
In un momento di rilancio cosa spinge tre amici alla creazione di BioRP (Biographical Role Playing), innovativo gioco di ruolo? Basta solo la passione? Lo chiedo a loro, a Giacomo Valenti e Gennaro Vitiello.
BioRP le Terre del Ghearon: intervista ai creatori
1. Iniziamo con una domanda di rito quando si parla di nuovi progetti editoriali: qual è stata la scintilla che vi ha spinto a impegnare tante energie nell’impresa del BioRP prima e, in seconda battuta, nella stesura dell’ambientazione “Le Terre del Ghearon”?
Il BioRP è stato tutto questo, un sistema di gioco nato lentamente sul tavolo da gioco. Per le “Terre del Ghearon” la cosa è stata ben diversa, abbiamo cominciato a pensare ad un mondo fantasy dove poter far vivere i nostri personaggi e ognuno di noi metteva delle idee che, dopo, in fase di scrittura si sono state ampliate e modificate. Sicuramente la maggior parte delle energie sono state spese per scrivere l’ambientazione. Direi che è stato sfiancante, ma anche interessante.
2. Parlando di un gioco ed in particolare di un gioco di ruolo sappiamo che il regolamento è la spina dorsale portante per l’intero schema di gioco. Potreste illustrarci i punti salienti del vostro sistema di gioco?
Ci sono prove da superare con tiro a difficoltà e con tiro contrapposto ma il risultato del dado non va visto come valore esatto, considerando anche il fatto che non ci sono punti ferita o quantità associate alle caratteristiche o ai danni. Ciò che conta è la narrazione delle azioni di gioco e i numeri sono al servizio di essa.
3. Leggendo l’ambientazione delle “Terre del Ghearon” si rimane affascinati dalla modalità interattiva del diario: in Elish (altro gioco di ruolo italiano, N.d.A.) non sempre arriva ad illustrare a pieno il pensiero del creatore, nel vostro caso, invece, ci siete riusciti benissimo, coinvolgendo il lettore in una spirale vivace di aneddoti. Perché avete scelto questa modalità di scrittura? Non sarebbe stato più facile creare un manuale descrittivo e schematico? Raccontateci la genesi e l’evoluzione di quest’ambientazione.
L’ambientazione e il modo in cui abbiamo deciso di raccontarla segue un po’ la nostra filosofia di approccio al gioco di ruolo. Dal nostro punto di vista se si è coinvolti nella trama e nella storia, si vive l’avventura in modo molto più appagante. Di conseguenza fornire spunti e dare il “la” a determinati meccanismi ci è sembrato fondamentale per descrivere al meglio come noi vediamo il mondo di gioco.
Dopo giorni e giorni di sviluppo delle idee e approfondimenti nati per passione, appunto perché ci piaceva ciò che facevamo, abbiamo però preferito ampliare e trattare nel modo più approfondito possibile tutti gli aspetti che riguardano la vita nel Ghearon.
4. Ogni volta che si parla di un nuovo progetto editoriale si pensa a quale fetta di mercato si cerca di intercettare con il proprio prodotto. Nel caso del BioRP quali sono i target editoriali?
Inizialmente non avevamo in mente un preciso target perché non è nato a scopo editoriale. Solo il divertimento, sia nella creazione del regolamento che poi successivamente dell’ambientazione, ci ha indotto a pensare ad una divulgazione editoriale. Il target più adatto pensiamo sia quella fetta di giocatori che pur essendo esperta di giochi di ruolo, non è particolarmente incline a regolamenti complicati.
In sintesi, è per giocatori esperti che sanno come muoversi, ma nel gruppo è sufficiente che sia la Voce Narrante ad esserlo, mentre gli altri giocatori possono anche divertirsi essendo alle prime armi.
L’ambientazione invece è di tipo fantasy, piuttosto tradizionale come orientamento, anche se abbiamo tentato di proporre qualcosa di diverso dal solito.
5. Il mercato editoriale dei GdR non vive, se non in rari casi, un periodo florido di vendite e idee. Come mai avete voluto puntare su di un prodotto del genere?
Bisogna essere dei folli per pensare di fare soldi con i giochi di ruolo, in Italia.
Sappiamo che è un settore di nicchia e sappiamo che il nostro target non è abbastanza ampio da coprire interamente nemmeno questa nicchia. Ci siamo divertiti e speriamo di far divertire altri giocatori e se da questo riusciremo ad avere un ricavo, di qualsiasi entità, sarà già un successo che va oltre alle nostre attese iniziali.
6. Abbiamo potuto valutare positivamente il vostro lavoro sull’ambientazione grazie alle versioni beta del materiale che è disponibile sul vostro sito. Il materiale è ottimo, molto completo e ben scritto, ma perde moltissimo per la veste grafica spartana. Quando penserete di pubblicare del materiale con una veste grafica più accattivante? State pensando ad una versione cartacea oltre a quella consueta in digitale?
Sappiamo che il materiale messo a disposizione ha una veste spartana e che non è di semplice lettura e comprensione. Non siamo riusciti a far comprendere appieno i meccanismi e, una volta raccolte alcune critiche ma anche dei consensi, abbiamo deciso di riscrivere il regolamento.
Quella digitale nelle nostre intenzioni dovrà riproporre lo stesso spirito, ma essere adatta alla fruizione di ebook reader, quindi vedremo di accontentare anche chi predilige la portabilità alla nostalgica sensazione che si prova ad avere un manuale cartaceo per le mani.
7. Per finire, vi chiedo di gettare lo sguardo oltre l’orizzonte e di immaginare possibili sviluppi futuri del progetto BioRP. Cosa dobbiamo aspettarci nel breve e medio periodo? Cosa avete in serbo per i vecchi e nuovi giocatori di ruolo?
Il progetto BioRP, inteso come regolamento in senso stretto, ha già delle piccole evoluzioni in cantiere. Molto dipenderà da quello che succederà nell’immediato futuro, quindi è difficile sbilanciarsi.
Ci piacerebbe molto proporre il progetto anche in lingua inglese, per uscire dai confini del nostro Bel Paese. Stiamo lavorando anche su questo fronte.
L’ambientazione “Le Terre del Ghearon” invece ha tutta una serie di idee da sviluppare nello stesso universo di gioco, non solo in veste strettamente fantasy. Anche in questo caso non ci è possibile fornire dettagli, dato che non è stato pubblicato ancora nemmeno interamente il manuale dell’ambientazione, mancando completamente l’appendice di adeguamento del regolamento BioRP a questo universo, già scritta ma non ancora proposta al pubblico.
Ci sono anche altre cose in cantiere. Mondi sconosciuti che aspettano solo di essere svelati ma che già abitano la mente di Giacomo padre di BioRP Le Terre del Ghearon.