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Amore e resti umani

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Amore e resti umani. Di amore non c’è nulla in questa commedia nera del canadese Brad Fraser, scritta nelle atmosfere inquiete degli anni ’80, quando il sogno della libertà sessuale corrisponde alla ricerca continua dell’altro e alla perdita di sé. Si esiste in quanto corpi che tendono verso altri corpi.

Sette giovani inquieti, spettatori ognuno della vita deviata dell’altro, credono di perseguire il piacere ma sono tanti piccoli autoscontri dove il letto diventa la loro unica pista, ed è proprio dall’impatto che scaturisce il loro insano piacere.

Candy e David uniti dalla stessa tensione verso l’altro come valvola di sfogo delle proprie frustazioni. Candy trascorre la giornata tra il culto del proprio corpo e libri da recensire, contesa da un playboy e una giovane lesbica conosciuta in palestra. David, ex attore ora cameriere, si trascina da un locale notturno all’altro con il giovane collega Kane, in cerca di qualcosa che alleggerisca la pesantezza del vuoto che si è creato.

A questo già disastroso spettacolo umano si aggiunge il miglior amico di David, che nasconde oscure verità. A fare da sfondo a queste vite prive di amore è una serie di omicidi brutali di un serial killer e una prostituta sensitiva, che racconta favole nere dei suoi clienti marionette nelle sue mani.

Personaggi incapaci di trovare l’amore salvifico autoalimentano il vuoto diventando “resti umani”, che si trascinano in notti interminabili scandite dalla paura di sé e degli altri.

Il regista lucchese Giacomo Bisordi, che si è confrontato per la prima volta con un autore ancora in vita, ha messo in scena tensioni e paure di una piccola comunità di trentenni dalla complicata identità sessuale.

Lo spettacolo Amore e resti umani è in scena al Teatro dei conciatori fino a domenica 16 marzo.

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