Site icon Le Nius

10 libri di poesia che ti miglioreranno la vita

Reading Time: 3 minutes
@surrealmuse

Lungi da me pormi come un luminare della poesia: non è questo lo scopo del pezzo. Tuttavia, accanto al consumo spasmodico di narrativa, associo spesso la degustazione di un volumetto da sgranocchiare nei giorni felici e anche in quelli meno lieti.

Il seguente decalogo mi ha aiutato a superare momenti davvero ardui e a far brillare la gioia più di quanto essa stessa non brilli già, per cui lo condivido senza riserve, conscia che di libri forse anche migliori di questi sono piene le librerie. Ma per chi non ha familiarità con la poesia (e io non l’avevo), questi 10 capolavori possono servire a iniziare il cammino.

1) A piena voce, Vladimir Majakovskij. Benché la Red Star Press abbia recentemente pubblicato una silloge molto ben congegnata (Poesie d’amore e di rivoluzione), continuo a rimanere attaccata a questo libro da almeno dieci anni. La stessa edizione che ha resistito a sei traslochi e molte incertezze, mi tiene compagnia con questo verso. “[…]Leggete,/ invidiate/ io/ sono cittadino/ dell’Unione Sovietica”. Solo perché mi piace l’idea, un giorno, di poter essere fiera di qualcosa così come lui lo è del suo Paese.

2) Poesie sacre e profane, John Donne. L’ho scoperto per colpa di un romanzo, Il calligrafo di Edward Docx. Da allora non ha mancato un giorno di stupirmi e deliziarmi con questa idea barocca dell’amore, una seduzione che continua imperterrita nella parola. “In verità mi chiedo, che abbiamo fatto/ tu e io, prima di amarci?[…]”.

3) Cento poesie d’amore a Ladyhawke, Michele Mari. Meglio noto come romanziere, il professor Mari ha ci regalato delle poesie straordinarie che, per sua stessa ammissione, non scriverà mai più. Ironico e amaro, racconta l’amore degli amanti, il rifiuto e anche la vendetta. “Come un serial killer/ faccio pagare alle altre donne/ la colpa/ di non essere te”.

4) La voce a te dovuta, Pedro Salinas. L’amore risiede qui, tra queste pagine appassionate. Vi potete perdere nella musicalità dello spagnolo e non perdere nulla della gioia di amare che trasudano questi versi. Scoperto per caso durante un giorno di lavoro, non dimentico mai la sua più grande massima: “[…]La tua opera sei tu, niente altro”.

5) Bestia di gioia, Mariangela Gualtieri. Per gli appassionati di teatro Mariangela Gualtieri è un simbolo di forza, grazia e bellezza della parola. Nella pagine di questa silloge, così come anche in Fuoco centrale, la natura diventa emblema della vita e dell’amore. “Sii dolce con me. Sii gentile./ è breve il tempo che resta. Poi/ saremo scie luminosissime./ E quanta nostalgia avremo/ dell’umano. Come ora ne/ abbiamo dell’infinità[…]”.

6) Catalogo dei giorni felici, Daniela D’Angelo. Una che la Gualtieri la ama davvero è Daniela D’Angelo. Mentre lavoravamo insieme, dopo averci pensato su tre anni, ha dato alle stampe questa breve silloge, indispensabile a una vita migliore. Perché pubblicare – specie poesie – è una cosa seria. “Sono la parolina/ che t’arriva all’orecchio/ di notte:/ il suono/ il bisbiglio/ il frastuono./ Sono la nenia/ che non t’addormenta”.

7) La gioia di scrivere, Wisława Szymborska. Che sia un Premio Nobel per la letteratura non deve impressionare chi non la conosce. La Szymborska ha parole giuste per tutti, per qualsiasi occasione della vita e quest’opera mastodontica di Adelphi ne riunisce il meglio, offrendo quasi un libro per le risposte. E cos’è la gioia di scrivere se non la possibilità di pensare che sulla pagina “[…]Un batter d’occhio durerà quanto dico io[…]”?

8) Datura, Patrizia Cavalli. Frugando nei reparti di poesia (online e non) ho scoperto, tardivamente lo so, Patrizia Cavalli. In una vera e propria orgia di “tempeste atmosferiche e ormonali” (Alfonso Berardinelli), si possono scoprire funzioni dell’amore insospettabili: “Conviene, è pratico/ avere il fisso amore,/ ci si innamora per semplificare[…]”.

9) Ode al vino e altre odi elementari, Pablo Neruda. I suoi Cento sonetti d’amore sono l’abc per ogni romantico corteggiatore, ma per scoprire l’ironia e la semplice bellezza dell’opera di Neruda, concedetevi una lettura breve dell’ode all’olio, per esempio: “[…]Olio,/ recondita e suprema/ condizione della pentola,/ piedistallo di pernici/ chiave celeste della maionese[…]”.

10) Poesie erotiche, Costantino Kavafis. La poesia in Italia la trovate rivestita nelle bellissime edizioni di Crocetti e di Passigli. Ho una dipendenza verso quelle carte spesse e rigate, che fanno sentire sulla mano il peso di ciò che sto leggendo. Ed è lì, tra quelle pagine, che scopro che l’erotismo scritto da Kavafis è corpo, ma prima è parola: “Torna sovente e prendimi, la notte,/ quando labbra e pelle rammentano[…]”.

CONDIVIDI
Exit mobile version