10 cose da sapere sulla spending review del governo Renzi
1. A cosa servirà secondo Renzi
Ad abbassare le tasse, sostiene il Premier, secondo una precisa road map: eliminazione di Tasi e Imu sulla prima casa nel 2016, abbattimento dell’Ires nel 2017 e per l’anno successivo un intervento su scaglioni Irpef e pensioni minime. In totale 50 miliardi di tagli alle tasse per i prossimi 5 anni.
2. A cosa servirà secondo i critici
Ad evitare il maxi aumento da 16 miliardi di Iva e accise che si abbatterebbe sull’Italia il prossimo anno come clausola di salvaguardia del patto di stabilità firmato dal governo Letta.
3. Cosa potrebbe essere tagliato
Fra le voci di spesa più accreditate a finire fra le forbici di Yoram Gutgeld troviamo sanità, sconti fiscali e sussidi alle imprese, pensioni, partecipate, polizia. Prevista anche un’ulteriore razionalizzazione della spesa di enti locali e amministrazione centrale tramite il potenziamento delle centrali d’aquisto.
4. Tagli alla sanità secondo Lorenzin
Il ministro Lorenzin nega che siano previsti altri tagli al budget sanitario delle regioni oltre i 2,3 miliardi già contenuti nel maxiemendamento del governo al dl enti locali e in ogni caso assicura che i risparmi saranno reinvestiti per implementare il servizio sanitario. Al massimo, dice, si potrà prevedere un taglio della cosiddetta “medicina difensiva”, ovvero quegli esami prescritti dai medici per mettersi al sicuro da contenziosi.
5.Tagli alla sanità secondo Gutgeld
Il commissario vorrebbe agire sui cosiddetti “ospedali in rosso”, quelli che non riescono a far quadrare i conti, dai quali cavare un paio di miliardi da dirottare però altrove. E c’è già chi teme che dopo le università di serie A e di serie B arriverà anche per gli ospedali il tempo di play off e play out.
6.Tax expenditur
Capitolo controverso quello del taglio degli sconti fiscali e dei sussidi alle imprese. Se per ridurre le tasse taglio deduzioni e detrazioni questa manovra rischia di trasformarsi in una partita di giro o addirittura in un’operazione a perdere, almeno per quelle categorie che ne beneficiavano. Come sempre ai posteri l’ardua sentenza.
7. Forze di polizia
Razionalizzazione delle presenze sul territorio, numero unico per le emergenze, sorveglianza sul mare affidata alla Guardia di Finanza, accorpamento dei forestali ai carabinieri. Queste alcune delle misure previste dalla legge Madia.
8. Pensioni
Sul fronte pensioni Tito Boeri e Poletti potrebbero dare il via allo scambio pensione anticipata vs assegno ridotto, mentre potrebbero venire ricalcolate su base contributiva (per il terrore degli aventi diritto) anche le pensioni retributive.
9. Acquisti centralizzati
Le spese per l’amministrazione generale, ovvero per i beni e i servizi acquistati dalla pubblica amministrazione continuano ad essere una voce più che rilevante della spesa pubblica italiana. 34 stazioni appaltanti dovrebbero quindi gestire in maniera centralizzata gli appalti di enti locali e amministrazione centrale, per far sì che la famosa siringa protagonista di mille litanie non costi a Palermo il triplo che a Pordenone.
10. Partecipate
Dovrebbe infine andare a regime il famoso taglio delle partecipate con il commissariamento di quelle in rosso. Secondo le stime del governo il provvedimento dovrebbe portare ad un risparmio compreso fra i 2 ed i 3 miliardi.