Di vita, calcio, mondiali e fumetti3 min read

Ogni quattro anni alla fine di un mondiale la malinconia si impossessa di me.
Per qualche minuto, almeno.

Il tempo di domandarmi: chi sarò tra quattro anni? Cosa sarò diventato per l’inizio dei prossimi mondiali quando avrò 25, 29, 33, 37 anni? (37 anni li avrò al momento del calcio di inizio di Russia 2018 ndr).

Ecco, io dopo la sfortunata edizione sudafricana dei mondiali (se i colpi di bacino di Shakira e il ritornello di Waka Waka sono state le cose migliori di quell’edizione, un motivo ci sarà se abbiamo fatto così schifo) mi sono chiesto chi sarei stato e cosa avrei fatto durante Brasile 2014, a trentatré anni appena compiuti.

Di sicuro non avrei mai pensato che sarei stato qui a scrivere un articolo sui mondiali e i fumetti il giorno di Italia-Inghilterra. Ma a volte la vita ti sorprende. Tipo un autogol del Brasile durante la partita inaugurale.

Ho sempre amato il calcio e i fumetti. Ci sono state fasi della vita in cui ho finto di non amare nessuno dei due perché, si sa, le donne a volte fanno fare cose strane e loro (il calcio e i fumetti, dico) hanno sempre perdonato qualche mio fugace colpo di testa.

Il mio amore ha toccato il massimo della nerditudine (3/3 della scala Vergari) lo scorso dicembre. Siccome nella vita ho tifato sempre per chi perde (che è una grande citazione e spero per voi che riuscirete a coglierla e comunque sì, ci andrò prima o poi da uno bravo a farmi vedere o a fargli leggere quello che scrivo), ho chiesto a Zerocalcare di disegnarmi Bruce Harper, l’amico sfigato di Holly, il difensore centrale della New Team con la maglia della Roma (livello di nerditudine della scala di cui sopra 2/3).

Detto fatto.
Mi disse che ero stato fortunato perché aveva il giallo e il rosso con sé. E mi ha reso un nerd felice e fiero. Quasi da convincermi a non nascondere i fumetti in giro per casa quando invito gente con cui poi vorrei continuare a relazionarmi civilmente. Ma non divaghiamo. Qui si parla di calcio, mondiali e fumetti… e se ve lo state chiedendo (e ve lo state chiedendo) questo è quello che il buon Michele Zerocalcare pensa a riguardo. Leggetelo che vale la pena.

Che poi io il fumetto di Holly&Benji confesso di non averlo mai letto. E nemmeno si chiama Holly e Benji ma Captain Tsubasa (Liv. Nerd. Scal. Verg. 1/3). In realtà quando penso al calcio e ai fumetti ho in mente un’unica cosa: il derby dello stato del Calisota, Paperopoli – Ocopoli. Cito da wikipedia: Ocopoli ha vinto 15 scudetti, piazzandosi seconda per numero di campionati vinti, dietro i rivali del Paperopoli, che ne vantano 30.

è la partita delle partite. è lo Juve – Milan in cui non ti ritrovi a tifare per un asteroide sullo stadio, è il bel gioco che trionfa sempre. è la partita che, se sai da che parte stare, non perderai mai; pure se per vederla dovrai affrontare mille peripezie seguendo Paperino, assecondare i bisogni stupidi di tuo Zio Paperone, o accettare che Gastone ti freghi per l’ennesima volta Paperina…

Perché alla fine se c’è una palla che rotola Paperopoli è il posto più bello dove vivere. Non trovate? E ve lo dico fiero e incurante dei danni che questo articolo farà alla mia vita sociale. Più di quella volta che mi si gonfiò la faccia per la reazione allergica a un farmaco. Ma questa è un’altra storia. [quote align=”center” color=”#999999″]Buon mondiale 2014 e buone letture.[/quote]