Jazz, Papa Wojtyla e narghilè: viaggio a Sarajevo in 10 foto8 min read

5 Aprile 2016 Viaggi -

Jazz, Papa Wojtyla e narghilè: viaggio a Sarajevo in 10 foto8 min read

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Michele Pasquale @ntwari_mickey

Da dove iniziare per descrivere Sarajevo?
Parlare di questa città non è semplice e non solo per la storia tragica che l’ha segnata.
Il fatto è che se deciderete di partire per un viaggio a Sarajevo vi troverete di fronte a una città tanto bella quanto unica, basta aprire una guida o leggere la sua storia per capirlo. Qui si incontrano e mischiano tre delle culture più importanti dell’umanità (cattolica, ortodossa e musulmana) e hanno avuto luogo alcuni dei fatti più importanti del secolo scorso.

Parlando di Sarajevo il mio pensiero, come probabilmente quello di tutti i ragazzi della mia generazione, torna indietro di vent’anni ai telegiornali visti senza capire molto, alle notizie tragiche che lasciavano i nostri genitori un po’ impauriti, ai discorsi su una guerra così vicina a noi. Per questo motivo, magari inconsciamente, si pensa a una città difficile e ferita. Questo è vero, ma solo in parte.

Sarajevo è davvero una città difficile e ferita, ma fermarsi solo a questo sarebbe riduttivo e ingiusto. È anche una città incredibile e le cicatrici non fanno che aumentarne il fascino. Sono passati vent’anni e in questa città c’è molto più di un passato tragico. C’è un presente vivo che si può scoprire solo visitandola, respirandone l’aria in prima persona.

Per questo voglio raccontarvi il mio viaggio a Sarajevo in 10 foto che ne mostrano gli angoli, i dettagli, le impressioni meno scontate.
Una passeggiata virtuale alla scoperta dello spirito unico di questa bellissima città.

Le foto sono di Michele Pasquale @ ntwari_mickey

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Classe 1987, un po' veneto, un po' siciliano, laureato in giornalismo. Tra redazioni e uffici stampa faccio questo mestiere già da qualche anno. Più o meno. Adoro lo sport, tifo Palermo nel calcio e Verona nel basket. Ho scritto due libri e non sono ancora riusciti a farmi smettere. Attualmente vivo a Sombor, in Serbia.
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