Viaggio in Islanda: 15 cose da fare tra ghiacci ed ex vulcani25 min read

30 Maggio 2016 Viaggi -

Viaggio in Islanda: 15 cose da fare tra ghiacci ed ex vulcani25 min read

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Viaggio Islanda Hellnar Snæfelsness Peninsula
Hellnar, Snæfelsness Peninsula

14. Lasciare la porta aperta per vedere l’aurora boreale

Esistono paesi in cui gli alberi sono solo genealogici. Niente si mette in mezzo tra te e te stesso, tra te e le montagne, tra te e i boschetti radi di abitazioni che qualche cuore ardito chiama città.

Esistono città che sono una strada sola. Cominciano a una pompa di benzina e finiscono a un’altra pompa di benzina. La caserma è fotogenica, il pub non apre mai, la piazza è una piscina e la chiesa è sempre una chiesa. Sono stretti tra un fiume e una gettata di lava e prendono la forma mobile della terra e il colore fluorescente delle case.

Esistono case a più piani con la porta d’ingresso su un lato e le pareti imbottite di libri, che vorrebbero raccontarti storie di fantasmi ogni notte, appena spegni la luce. Puoi dormirci senza girare la chiave, così non fai troppo casino se alle tre del mattino senti il bisogno di uscire a caccia di aurore boreali, ché quelle sembra ti cerchino mentre sciolgono il cielo d’inverno in una colata di verde smeraldo. Dentro quelle case ci trovi molto probabilmente del caffè etiope, una scatola di Monopoli, un disco di Jacques Brel, un divano rosso ad angolo; certamente c’è un bel gatto che gatteggia tutto il giorno tra il termosifone e il finestrone della cucina con zero voglia di uscire a fare i suoi bisogni, mentre fuori nevica e il suo padrone fa bollire un haddock per cena.

Esistono uomini che hanno la pelle dura e l’animo sottile. Sono poeti con le scarpe sporche di fango, pianisti con le dita storte, tenori con la erre arrotata. Lavorano un pochino dopo cena, ti prestano la macchina se hai perso l’unico bus, ogni domenica vanno a cercare un panorama nuovo. Sostengono di non sapere nulla, ma potrebbero insegnarti tutto. Di solito vivono in case a più piani con la porta d’ingresso su un lato e le pareti imbottite di libri, in città che sono una strada sola, dentro paesi in cui gli alberi sono solo genealogici. Ce n’è in giro ancora qualcuno e incontrarli è un buon motivo per sentirsi bene, dopotutto.

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Nato nella Murgia barese 29 anni fa, da allora vaga in cerca di un ramo dove sedersi a riflettere sull'esistenza. Le sue principali fonti di ispirazione sono i cinema di venerdì, le biciclette in salita, le bussole che puntano ad Ovest, i pub di Oxford e l’Islanda, dove un giorno è finito dentro un vulcano. Ogni tanto prova a raccontare storie di sport e varia umanità in giro per l'internet.
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