Vercelli, città per la cultura: 8 consigli per una visita perfetta5 min read

10 Novembre 2014 Viaggi -

Vercelli, città per la cultura: 8 consigli per una visita perfetta5 min read

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Vercelli
@Marco Frattola

Una recente visita a Vercelli per motivi di lavoro – un convegno sul medioevo piemontese promosso dal giovane centro studi Città e Territorio – mi ha portato ad avere un assaggio di una città che non sono ancora riuscita a visitare come volevo, nonostante le promesse fatte e ripetute. E, come volevasi dimostrare, questa breve permanenza è servita solo a lasciarmi con l’acquolina in bocca… Voglio così condividere qualche idea per pianificare una perfetta visita a Vercelli.

Vercelli: una città per la cultura

Di primo impatto sono rimasta sorpresa dalla quantità, anche numerica, di manifesti che promuovono musei e attività culturali in città: la spiegazione sta nel fatto che a Vercelli è stato avviato un articolato progetto chiamato Una città al Museo, che coinvolge e coordina le più importanti istituzioni culturali, tra cui la Comunità ebraica e l’Arcidiocesi, volto a promuovere il patrimonio culturale, ma anche ambientale ed eno-gastronomico, della città. Seguendo la mappa fornita da «Una città al Museo», la visita alla città può articolarsi tra le maggiori chiese, la sinagoga, i monumenti significativi e i musei.

Una perfetta visita a Vercelli: cosa vedere

Edificata a partire dal 1570 per volere del Cardinale Guido Ferrero sul preesistente impianto paleocristiano, la Cattedrale di Sant’Eusebio (Piazza S. Eusebio, apertura 7.30-12.00 e 15.00-18.00) conserva ancora le testimonianze artistiche della sua storia medievale, dal campanile al crocifisso dell’XI secolo. Non lontana è la chiesa concattedrale di Santa Maria, edificio settecentesco progettato inizialmente da Filippo Juvarra.

Per completare il patrimonio della cattedrale non può mancare una visita al Tesoro del Duomo di Vercelli (Piazza Alessandro D’Angennes 5, apertura da mercoledì a venerdì 15.00-18.00; sabato 10.00-12.00 e 15.00-18.00; domenica 15.00-18.00). Il Museo del Tesoro e l’Archivio Capitolare sono gestiti dal 2005 da una fondazione che in questi ultimi anni è riuscita a valorizzare e comunicare in maniera “giovane” e interattiva un patrimonio prezioso e affascinante quanto a volte difficile da comprendere. Manoscritti, pergamene, reliquiari e oreficerie dall’altomedioevo all’età moderna, grazie alle iniziative promosse dal personale tanto giovane quanto qualificato, riescono non solo a risplendere nella maniera migliore, ma anche ad attirare un pubblico numeroso. Ben meditate sono le mostre sul patrimonio e originalissimi i laboratori didattici per i più piccoli… dopotutto, chi non ha mai sognato almeno una volta di fare l’orafo o il miniaturista? Per tariffe e altre informazioni visitate la pagina della Fondazione, ma soprattutto seguite le intensissime attività su Facebook.

Vercelli museo
@Sara Minelli

La chiesa più significativa di Vercelli per impatto visivo è certamente Sant’Andrea (via G. Ferraris, apertura 7.00-12.00 e 14.00-19.00). Eretta tra il 1219 e il 1227 per volere del Cardinale Guala Bicchieri, è ritenuta un edificio di transizione dall’architettura romanica a quella gotica, esaltato dai colori alternati del laterizio e della pietra. Dal portale con le sculture di Antelami all’interno illuminato dai rosoni, passando per il chiostro dipinto, potrete visitare uno dei più significativi monumenti del medioevo piemontese.

Non lontano dalla chiesa si trovano anche il Salone Duecentesco e l’Arca ricavata nell’ex chiesa di San Marco, «un edificio surreale dall’età indefinita», divenuta Mercato Pubblico con navate gotiche e vetrate ottocentesche, e quindi moderno spazio espositivo in vetro ed acciaio per mostre di arte contemporanea.

Nella stessa zona di Vercelli trovate anche il Museo Leone (via Verdi, 30). Il museo è ospitato in due edifici storici, Casa Alciati e Palazzo Langosco, collegati da una «manica di raccordo» realizzata nel 1939. La collezione comprende reperti archeologici, memorie storiche cittadine, oggetti di arte applicata e libri antichi, raccolti dal notaio Camillo Leone che fino alla fine dell’Ottocento era ben aggiornato sui gusti collezionistici dei più colti ambienti piemontesi. Se da una parte i reperti sono interessanti per conoscere la storia della Vercelli più antica e scomparsa e i reperti delle civiltà mediterranee, ancor più interessante è sapere che il Museo nasce dal lungimirante interesse di Camillo Leone per il locale Istituto di Belle Arti, una scuola di disegno nata con scopi di qualificazione del lavoro artigianale e di tutela e conservazione dei beni artistici del territorio.
Apertura: da martedì a venerdì ore 15.00-17.30 (al mattino solo su prenotazione); sabato e domenica ore 10.00-12.00 e 15.00-18.00. Per tariffe e convenzioni visitate la pagina di informazioni del Museo Leone e la pagina facebook.

Sorprendente è anche la visita alla sinagoga ebraica, nel 1878 «edificio tra i più grandi e suggestivi d’Italia ed uno degli esempi più significativi dell’architettura di stile moresco adottata dai progettisti per le sinagoghe post-emancipazione della seconda metà dell’Ottocento». Si trova al centro del ghetto, istituito dal 1740 in via degli Orefici, che corrisponde all’attuale via Elia Emanuele Foa.

Da ultimo non ci si può perdere il Museo Borgogna (via Antonio Borgogna, 4-6). Il museo prende il nome da Antonio Borgogna, erudito vercellese che visse durante la seconda metà dell’Ottocento tra viaggi, filantropia e opere d’arte che collezionò a Palazzo Ferreri, «convinto della necessità sociale dell’istruzione, anche per la formazione professionale dei ceti meno abbienti e delle donne». È impossibile dare un resoconto soddisfacente dell’ampiezza artistica delle collezioni di scultura, pittura, grafica e arti decorative, ma a tutti risuonano nomi come Gaudenzio Ferrari, Bernardino Lanino, Tiziano, Bernardino Luini, Ludovico Carracci, così come tutti si lasciano affascinare dalla pittura di paesaggio nordeuropea.

Regolarmente poi il museo promuove appuntamenti speciali per dei “focus” su parte delle collezioni o per dei percorsi tra le arti, come il progetto «L’Arte si fa sentire». Orari: da martedì a venerdì 15.00-17.30 (al mattino solo su prenotazione); sabato 10.00-12.30; domenica 10.00-12.30 e 14.00-18.00. Per tariffe e convenzioni visitate anche la pagina facebook del museo.

Ricordate che tutti i Musei di Vercelli aderiscono al circuito Abbonamento Musei Torino Piemonte promosso dalla Regione Piemonte, con percorsi e rimandi che spingono a non smettere di viaggiare e curiosare. Se invece siete più affascinati dalla poesia e dalla letteratura, molto succulento è il programma del prossimo 10° Festival di poesia civile previsto dal 12 al 15 novembre 2014, che ancora una volta coordina numerosi enti culturali.

In somma e in sintesi, Vercelli è una città in cui le attività culturali sono numerose, qualificate, giovani, aggiornate, ben comunicate e soprattutto coordinate. Forse una sorpresa per i canoni italiani, ma vale certamente la pena di goderne e approfittarne!

 

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Alla passione per l'arte e l'iconografia unisce quella per la storia e la cultura umanistica, con competenze che cerca quotidianamente di trasformare in un lavoro socialmente riconosciuto... Non riuscendoci sempre, mantiene vive le sue passioni grazie a viaggi ed esplorazioni culturali, spesso in compagnia del fidanzato cuoco, che l'ha condotta sulla (cattivissima) strada del buon cibo e delle birre artigianali.
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