Vecchie console, nostalgia e design10 min read

20 Novembre 2015 Giochi -

Vecchie console, nostalgia e design10 min read

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Vecchie console: Wondermega

Wondermega

Trovarsi a sfogliare oggi, nel 2015, una vecchia rivista di videogiochi con le inserzioni dei negozi specializzati pubblicizzanti macchine relativamente oscure e di nicchia, diciamo il Neo Geo per esempio, porta con sé il ricordo potenziale di anni vissuti in modo diverso, anni altri, per di più ricamati attraverso la filigrana della sensibilità suggerita dal design delle console stesse, e tutta un’antologia di sogni retroversi sui titoli che avrei giocato, le edizioni che avrei collezionato e il genere di classici che avrei assaporato.

Ed è dolce naufragare in questi pixel.

vecchie-consoleJVC sferrò un colpo micidiale al mio giovanissimo cuore quando nel 1992 commercializzò Wondermega, unità che combinava in un unico pezzo Sega Mega Drive con il suo lettore ottico dedicato Mega CD. Con le sue linee retro-futuristiche, più che una console sembra un apparecchio elettronico che Creamy potrebbe utilizzare nella sua cameretta per riprodurre dei video musicali olografici. O un MAG, quei fidati assistenti robotici che ci accompagnavano nei meandri delle rovine di Phantasy Star Online.

Victor rilasciò il sistema negli Stati Uniti con il nome di X’eye e un design rivisto (non sto nemmeno a sottolineare che fu impossibile migliorare la perfezione) ma noi europei, come spesso accadeva a quei tempi, rimanemmo a bocca asciutta. E per un bambino di dieci anni, era davvero un sogno impossibile importare una console da Oltreoceano, in un mondo di Internet primordiale e fax.

vecchie-consoleIl lettore ottico di Wondermega aveva dei led colorati che non avrebbero sfigurato su un mecha di Robotech, il font ufficiale con cui veniva scritto il suo nome richiamava smaccatamente quello di Ys o di Phantasy Star 2 e tra gli accessori in dotazione c’era una vera tastiera musicale: in questa console la quota stilistica e commerciale dell’elettronica giapponese di fine anni ’80 è espressa al punto tale che potrebbe sembrare un omaggio postumo o una parodia…

La seconda iterazione, rilasciata da Victor sul mercato giapponese nel 1993 (e malauguratamente basata sul design della versione americana), aggiungeva addirittura i controller wireless, una feature davvero fantascientifica per i tempi, che aumentava ancora di più la sensazione che il marchingegno si fosse materializzato da una tavola di Haruhiko Mikimoto o Kosuke Fujima.

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Mercante di parole giramondo. Mentre si dedicava allo studio delle humanae litterae nascosto dentro una giara di rupie, è naufragato sulle coste dell’arcipelago giapponese dov’è scampato alla morte venendo colpito in testa da un funghetto 1UP. Ha divorziato dai carboidrati complessi e benché si possa pensare che sia pigro, tecnicamente è solo impostato in modalità risparmio energetico perché mangia solo cibo ipocalorico.
2 Commenti
  1. Stefano

    Bell'articolo! È sempre un piacere leggerti. Il wondermega non lo conoscevo neanche.

  2. Phil

    Davvero! Io non ne conoscevo nessuno, ovviamente XD Mi hai quasi fatto venir voglia...

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