Click #4 – Entri nel Portale, distruggi l’Universo4 min read

23 Dicembre 2013 Giochi -

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Click #4 – Entri nel Portale, distruggi l’Universo4 min read

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Schiacci il pulsante, si crea un collegamento.

Un collegamento casuale, non cercato né voluto, ma dettato dall’entropica connessione globale, per cui la realtà è un aggrovigliato insieme di cavi elettrici, lungo i quali gli impulsi viaggiano secondo percorsi imprevedibili.

Click. Schiaccio il quarto pulsante e si apre un portale. Ci entro dentro e precipito nell’acido. Sono morto. Ma non importa, perché tanto posso ricominciare il livello da capo.

Può succedere, giocando a Portal, che un calcolo sbagliato ti faccia cadere in una pozza mortale, oppure ti esponga al fuoco di fila delle spassose quanto micidiali torrette. I calcoli sono fondamentali, nel capolavoro creato dalla Valve e nel suo seguito Portal 2. Non che ci si debba mettere con la lavagnetta a fare i conti, ma comunque bisogna pensare bene a quel che si fa, ecco, questo sì.

portal_2_04Soprattutto, non guasta avere un’infarinatura di fisica e un’idea di come funziona il mondo. Perché se si vuole andare avanti attraverso i vari livelli è necessario tenere conto di fattori quali la quantità di moto, oppure la forza di gravità. Anche solo a livello intuitivo. Anche perché la fisica è uno dei fiori all’occhiello del motore di gioco Source, creato dall’amatissima software house che oltre a Portal ha prodotto un’altra serie di culto, ovvero Half-Life.

Non hai la più pallida idea di cosa sto parlando?* Riassumiamo. In Portal sei Chell, una ragazza-cavia da laboratorio che passa da una test room all’altra, cercando di sopravvivere alle avversità grazie a un’unica arma, che poi un’arma non è: un fucile spara-portali. Dove i portali, di due colori diversi, servono a teletrasportarsi per le stanze di prova.

Per poter raggiungere i punti più impervi, o per superare ostacoli particolari, è però necessario tenere conto di alcune leggi basilari della fisica. Pena la morte. Capita, eh, sopratutto se come me hai fatto il classico. Tu comunque non scoraggiarti, perché una volta che superi un po’ di livelli, questi meccanismi magari non li saprai spiegare con delle formule rigorose, ma li interiorizzi.

science-portalClick. Perché allora non provare a utilizzare Portal e Portal 2 come strumenti didattici? Per insegnare la fisica, ma anche molto altro. Lo chiedo al mio amico Gughel, un tipo in gamba che però voi non conoscete, e lui mi dice “Eh, grazie al Ruzzle, sei arrivato tu e hai capito tutto!”. “Perché mi tratti come un mentecatto, amico Gughel?”, insisto io. “è semplice: perché quelli della Valve ci sono arrivati molto prima di te”.

Già durante lo sviluppo del secondo capitolo, alla Valve è stato creato un team per indagare le potenzialità didattiche del gioco. Il risultato è stato il programma Teach with Portals, grazie al quale gli educatori interessati hanno avuto la possibilità di scaricare gratuitamente Portal 2, assieme al software Puzzle Maker. Quest’ultimo non è altro che un editor semplificato, che permette agli insegnanti (o agli studenti) di costruire nuovi livelli con finalità educative.

Fisica, logica, game design, problem solving: Portal può insegnare molte cose. Se andiamo a sbirciare nel piano lezioni di Teach with Portals, troviamo tanti spunti interessanti. Un videogioco supera il puro lato ludico e diventa uno strumento di insegnamento. È fantastico.

universe_sandbox_01Già, ma tutta questa pappardella su Portal la si sapeva già da un po’. Quindi questo pulsante non ha fatto altro che portarci a qualcosa di già noto? Non necessariamente. Il bello dei Click è che, attraverso traiettorie imprevedibili, ti portano dove non avresti pensato. Gironzolo un po’ per il sito di Teach with Portals e inciampo per caso in Universe Sandbox. E mi si spalanca davanti (letteralmente) un universo di possibilità.

Il Sandbox in questione è un altro strumento didattico creato dalla Valve, che in poche parole consiste in un simulatore di universo. Al suo interno è possibile assistere al funzionamento del Sistema Solare. Alla collisione di due galassie. E a tutta una serie di fenomeni cosmici di raro fascino. Ma non si tratta solo di vedere, bensì di intervenire in prima persona.

Universe Sandbox consente di aprire uno scenario già strutturato e di modificarne i parametri, così da osservare i risultati (spesso nefasti) di questi cambiamenti. Ci dà anche l’opportunità di creare ex novo i nostri sistemi, aggiungendo stelle, pianeti, lune e via dicendo. Ma non c’è solo Brahma, la creazione. C’è anche quel mattacchione di Shiva, la distruzione. Che, diciamocelo, è un sacco più spassoso del suo serioso collega.

Apro il sistema solare e, che so, aggiungo una nana rossa a pochi passi dalla Terra. E poi mi godo lo spettacolo mentre il nostro pianetucolo viene inghiottito come una nocciolina. Creo un nuovo sistema solare, perfettamente funzionante, e poi aumento di un milione di volte il diametro di un pianeta, solo per il gusto del disastro. Oppure trasformo una stella in un buco nero. E beh, il seguito lo potete immaginare.

universe_sandbox_03Tutto questo ti fa sentire… onnipotente, ecco. E ti fa pure imparare qualcosa. Ad esempio, che le esplosioni intergalattiche sono un vero spasso. Ma forse pure qualcos’altro, anche se in questo momento non mi viene in mente. Sono troppo impegnato a far deflagrare l’universo in un Click.

Click, il quinto pulsante accende...

* Malissimo: Portal è uno dei migliori videogiochi mai creati: corri a comprarlo!

Immagini da ThinkwithPortals.com e UniverseSandbox.com

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Ciao a tutti, mi chiamo Agu e ho un problema con l’alce. E pure con i correttori automatici. Sono giornalista freelance. Pubblico racconti e disegnetti sul mio blog, Come un dinosauro in un bicchier d’acqua. Se ne avete voglia, dateci un occhio. Prima o poi ve lo restituiremo.
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