Una giovinezza enormemente giovane al Teatro Argentina2 min read

7 Novembre 2014 Cultura -

Una giovinezza enormemente giovane al Teatro Argentina2 min read

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Il monologo su Pasolini con un intenso Roberto Herlitzka, in scena al Teatro Argentina con lo spettacolo Una giovinezza enormemente giovane, rientra nel progetto Roma per Pasolini, omaggio allo scrittore iniziato domenica 2 novembre con la lettura di Ragazzi di Vita di Fabrizio Gifuni.

Tratto da un testo di Gianni Borgna, che era stato molto vicino all’intellettuale grazie alla sua esperienza come segretario della FIGC romana, lo spettacolo parte dal corpo senza vita di Pasolini trovato all’idroscalo di Ostia la mattina del 2 novembre 1975.

Il regista mette in scena un paesaggio quasi lunare dove contenitori di petrolio e l’abbaiare di un cane rendono reale quel corpo martoriato.

Un monologo che raccoglie brani, poesie e visioni del grande intellettuale che si racconta e ci racconta il Paese e la Roma che stava vivendo, ma anche una città che ancora si deve scoprire e che dopo molti anni si ritroverà nelle parole di Pasolini.

Un’anima che ritorna per ricordare il ruolo di intellettuale che solo dopo la morte gli viene riconosciuto. [quote align=”center” color=”#999999″]“Io sono uno scrittore che guarda le cose succedere, immagina ciò che non si sa, e coordino fatti lontani. Ristabilendo la logica dove sembra regnare la follia.”[/quote]

Il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, con la regia di Antonio Calenda, mette in scena la rievocazione di un mondo descritto in profondità, politicamente evocato negli scritti pasoliniani, occhio lucido e distaccato di una società che rivive nei suoi pensieri.

Herlitzka interpreta un Pasolini intensamente distante dal suo stesso corpo che giace vittima innocente della bestialità umana: intorno a questa figura si srotola l’interno spettacolo che diventa un momento di riflessione sugli anni ’70, le stragi di stato rimaste impunite, e di interpretazione di cosa sia realmente accaduto quella notte del 2 novembre dopo che Pasolini aveva portato a cena il diciassettenne Pelosi, troppo esile per poterlo uccidere da solo. Si fa sempre più chiara la teoria del complotto, che molti intellettuali vicini allo scrittore hanno considerato unica verità realmente accettabile.

“Solo grazie alla morte la nostra vita ci serve ad esprimerci” e infatti la sua voce è ancora vera e viva dopo 40 anni dalla sua tragica scomparsa.

Una giovinezza enormemente giovane sarà in scena al Teatro Argentina fino a domenica 9 novembre.

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Mi sono appassionata al teatro semplicemente perché guardare la vita degli altri mi faceva stare bene. Le persone che in questi anni ho incontrato hanno contribuito a farmi diventare una persona che considera valore “la stanchezza di chi non si è risparmiato, due vecchi che si amano… quello che domani non varrà più niente e quello che oggi vale ancora poco”.
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