Una banda di idioti più uno2 min read

5 Dicembre 2013 Cultura -

Una banda di idioti più uno2 min read

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Una banda di idioti più unoUna banda di idioti è un romanzo intoccabile, uno di quei classici della letteratura contemporanea circondati da un’aura d’adorazione acritica. A questo riguardo, avrei una domanda da fare: perché?

Riassunto delle puntate precedenti. Il 26 marzo 1969, deluso dal rifiuto della casa editrice Simon & Schuster di dare alle stampe quello che lui considera il suo capolavoro, l’aspirante romanziere trentaduenne John Kennedy Toole si toglie la vita. Undici anni dopo, grazie all’impegno della madre di Toole, l’opera viene finalmente pubblicata. Ed è un successo: Una banda di idioti vende due milioni di copie in tutto il mondo, vince il Pulitzer per la narrativa e assurge al rango di cult, anche in Italia.

Ora, dopo aver letto le 400 e passa pagine in oggetto, io sento di dover fare un’affermazione impopolare. La Simon & Schuster, la casa editrice che respinse l’opera di Toole, ha tutta la mia comprensione.

Una banda di idioti non ha una vera e propria trama, ma questo non è un problema. È diffusa opinione che il suo punto di forza stia nei personaggi. Soprattutto nel protagonista, Ignatius Reilly, obeso e malmostoso perdigiorno che vive con la mamma e si aggira per New Orleans cercando controvoglia un lavoro.

La psicologia di Ignatius è semplice che più semplice non si può: il nostro eroe reagisce a tutto nello stesso modo, manifestando una specie di pomposa indignazione. La sua condotta, viceversa, segue spesso logiche contorte e il più delle volte non è chiaro il motivo per cui fa quello che fa. Quale fascino può esercitare sul lettore una figura che riesce a essere al contempo così confusa e così monocorde?
Eppure Ignatius è comunemente classificato come “irresistibile” ed “esilarante”. Certo, è grasso e fa le puzze, ma davvero vi basta questo?

Il resto del cast, parere mio, brilla per insignificanza. Del nero Jones, che pure è uno dei personaggi più ricorrenti, sappiamo solo che è povero in canna e fuma come una ciminiera. Non è un po’ poco per innamorarsene?

Anche le buone idee, comunque poche, mi sono parse buttate via. Ad esempio: la signora Levy, che rigira ogni questione in modo da attribuire la colpa al marito, ha un potenziale comico. Ma quella singola gag, trascinata identica a se stessa per decine di pagine, perde per la strada ogni efficacia.

Insomma, tra le pagine di Una banda di idioti non ho trovato nulla, ma proprio nulla in grado di giustificare la nomea del romanzo. Eppure qualcosa ci deve pur essere. Non posso né voglio credere che il titolo si riferisca ai fan. C’è qualche estimatore di Toole disposto a illuminarmi?

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Classe 1975, è laureato in Lettere. Lavora come editor in campo letterario, televisivo e cinematografico. Vive con la sua famiglia a Segrate, in provincia di Milano.
2 Commenti
  1. Vittorio

    La critica condotta così è talmente già indirizzata e riduttiva che potrebbe stroncare qualsiasi trama e caratterizzazione dei personaggi che non siano contenuti nella Divina Commedia. Se però potessi "tararmi" su una tua valutazione positiva di un altro romanzo forse potrei dire qualcosa, anche se ammetto che quando lo lessi, moltissimi anni fa, il romanzo in questione, mi divertii, ma senza urlare di gioia. In sostanza, se si dice "il signore delle mosche" è una storia un po' macabra di bambini antipatici che ricreano gli stessi difetti delle società degli adulti, e chi possiede una conchiglia, (mi pare di ricordare) comanda, è difficile che uno sia ben impressionato e desideri leggerlo. Ma soprattutto, quali sono i libri che possono divertire ora? Un saluto

    • Daniele

      Ciao Valerio, visto che rispondi alla mia domanda (perché "Una banda di idioti" è un capolavoro?) con un'altra domanda (qual è un romanzo divertente secondo te?), mi adeguo e ti faccio una terza domanda. Anzi, due (che poi sono due versioni diverse della stessa).1) In che senso la mia critica è riduttiva? Cioé, quali sono gli aspetti del romanzo che ho tralasciato, e che invece lo rendono interessante e degno di essere letto? Perché è esattamente questo che mi interessa sapere.2) Dici che tu questo libro l'hai letto e l'hai trovato divertente. Perché? Cos'è che ti ha divertito nello specifico?Ribadisco: io sono convinto che "Una banda di idioti" sia un romanzo di valore, sennò non sarebbe diventato il cult che è diventato. Solo che io questo valore non sono riuscito a percepirlo, e mi piacerebbe che qualcuno me ne indicasse le ragioni. Purtroppo nelle recensioni in giro per la Rete non ho trovato argomenti validi, solo tanti aggettivi superlativi.

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