Milan, l’ennesimo scempio4 min read

28 Aprile 2015 Uncategorized -

Milan, l’ennesimo scempio4 min read

Reading Time: 3 minutes
udinese-milan
@_dagospia_

Sabato, in quel di Udine, si è consumato l’ennesimo scempio. Lo avrei capito molto di più se avessero giocato Zaccardo, Essien e Abbiati, scorti da fonti anonime a disquisire per ore sull’adeguatezza del cantiere del nuovo stadio Friuli, ma, dato che i tre non sono scesi in campo non esistono giustificazioni di sorta. Umiliati dalla squadra meno in forma del campionato e che, almeno in teoria, non aveva più nulla da chiedere alle rimanenti gare, con la prima occasione da rete arrivata a pochi minuti dalla fine.

Udinese-Milan e l’ennesimo scempio

Perfino Inzaghi, in mezzo ai soliti deliri (“Venivamo da 9 gare ben giocate”, #IlMilanDiDicembre), non è riuscito a fornire il solito patchwork sui minuti giocati bene, ma non ha trovato scuse, ha parlato di peggior prestazione stagionale ed ha accusato direttamente la squadra di poco impegno. Legittimo per un allenatore esternare la propria rabbia dopo una prestazione del genere, avremmo gradito anche un po’ di autocritica personale, vista la palese inadeguatezza al ruolo che ha tanto cercato e che qualcuno ha avuto la malsana idea di affidargli. Un primo, gradito, passo sono state le scuse ai tifosi: il pelato giallocravattato e quello trapiantato prendano spunto.

Durante il viaggio di ritorno, nel pullman in prestito con diritto di riscatto per non far sentire troppo soli i giocatori, c’è stato un dialogo sui massimi sistemi, riportato fedelmente alla stampa da un puro di cuore che alcune voci di corridoio dicono sia Pazzini, altre che sia Bonera. Inzaghi ai giocatori:

“Avete fatto schifo, siete indegni di indossare questa maglia”.

Risposta di un giocatore, che praticamente tutte le fonti riportano sia de Jong:

“E tu non sei degno di allenare un club come il Milan”.

Premesso che passare nel giro di una ventina d’anni da Sacchi vs van Basten a Inzaghi vs de Jong dà l’esatta dimensione del cambiamento di spessore della nostra squadra, direi che entrambi hanno ragione da vendere: Inzaghi è stra-legittimato ad essere nero per una prestazione indecorosa, l’olandese altrettanto per mesi a farsi il culo inutilmente nel tentativo di tappare le falle derivanti dai colpi di genio tattici del nostro Rinus Michels con la bresaola. Il discorso sul rispetto dei ruoli, a mio parere, è retorica inutile: uno come de Jong è un professionista serio che ha giocato ad alti livelli per anni. Sa riconoscere benissimo se un allenatore è in gamba, trasmette idee, sa far giocare una squadra. Nel nostro caso, la campagna mediatica martellante fatta fin dall’arrivo di Pippo sulla nostra panchina, con le varie boiate sull’entusiasmo e sulla sua grinta da calciatore che verrà trasmessa alla squadra, si è rivoltata totalmente contro.

Ora il re è nudo, si parla solo con Suma, e la squadra va in ritiro punitivo, come un Perugia di Gaucci qualsiasi. La cosa bestiale è che, nonostante lo schifo visto fino ad ora, per ignoti motivi l’Europa League è ancora a soli 6 punti. Basterebbe imbroccare 3 vittorie di fila e la squadra tornerebbe in corsa per l’obiettivo, anche se l’atmosfera di smantellamento che si respira e le 32 partite precedenti fanno pensare che si tratti di una pura ipotesi di scuola.

La prossima sarà il derby tra compagni di merende contro un Genoa in discreta salute e tornato a pieno titolo in lotta per l’Europa League, dopo i punti gettati dalla Fiorentina negli ultimi turni, ed avviene il giorno dopo un cda che approverà un bilancio in pesante rosso, causa mancata Champions, un monte ingaggi che, nonostante i proclami, non è sceso e rimane mastodontico se rapportato alla qualità della rosa, una riduzione delle plusvalenze dovuta alla brillante politica sportiva delle marchette, ed il maquillage contabile operato da Fininvest in vista della cessione (si spera).

In tutta questa valanga di sterco, una bella notizia: la Fondazione Fiera ha espresso il gradimento per il progetto dello stadio, elevandolo ad opzione preferita. A me il progetto piace un sacco e spero che tutto vada avanti per bene. Le premesse sono buone, anche se l’iter è ancora lungo e possono esserci mille intoppi prima di arrivare alla posa della prima pietra. In primis, trovare i finanziatori, dato che Fininvest si sta palesemente disimpegnando. E se questi dovessero coincidere con una nuova proprietà che voglia vincere e non far giocare una squadraccia come quella attuale in una cornice del genere, tanto meglio.

CONDIVIDI

Blog dal nome sofisticato gestito da un gruppo di pazzi scatenati accomunati dall'amore smisurato per il rosso e il nero. Undici maschi, una quota rosa e tante idee per la testa. Nel nome di Baresi, di Maldini e di Savićević santo. Diavoltaire, pensatori liberi, i filosofanti ciarlatani del Milan.
Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

TORNA
SU