Udinese-Inter, ovvero giocare col cuore2 min read

14 Dicembre 2015 Uncategorized -

Udinese-Inter, ovvero giocare col cuore2 min read

Reading Time: 2 minutes
udinese-inter
@facebook.com/inter

Udinese-Inter per me significa tante cose. Intanto nelle bancarelle fuori dal Friuli ho preso la mia prima maglietta (tarocca, ovviamente): era appena finita Udinese-Widzew Lodz (3-0, Bierhoff, Poggi e Locatelli), ma presi la 10 di Ronaldo. Significa ricordarsi alla perfezione, a distanza di 17 anni, proprio un gol di Ronaldo ascoltato alla radio in auto tra Falcade ed Agordo.

Significa aver assistito ad una tripletta del Pampa Sosa, a memoria l’unica in A. Significa che l’anno dopo finì ancora 3-0 per l’Udinese (ma non mi ricordo chi segnò). Significa anni di magliette orrende perché al Friuli l’Inter giocava sempre con la terza divisa, non si sa perché. Significa che per me Udinese-Inter del 19 febbraio 2005 è finita 0-1 con gol di Veron, perché Goitom non è mai esistito (ero uscito 5′ prima della fine).

Significano i gol di Muzzi, Obodo, Jankulovski, Di Michele, Jorgensen, Iaquinta, Isla, gente di cui magari ho anche la maglietta, ma che si divertivano a giocare col cuore. Significa Sneijder al 96′ (era a San Siro ma vabbè). Significa aver visto uno dei più bei gol dell’era Mourinho, protagonista quel matto di Maicon.

Significa aver visto uno dei più clamorosi gol sbagliati di sempre, protagonista quell’altro matto di Jonathan.

Significa l’unico gol di Podolski in maglia nerazzurra. Insomma, Udinese-Inter ha molti più significati (per me) del 90% delle altre partite, anche perché spesso ero allo stadio.

Non è una partita qualunque. Non lo è stata nemmeno stavolta. Segnale di forza, dicono spesso in questi casi: può darsi, ma non credo servisse un’altra prova per confermare che l’Inter può stare lì davanti, a giocarsi almeno la zona Champions. Una squadra che ha ancora difetti ma che vince 4-0: credo che il 99% degli allenatori e tifosi ci metterebbe la firma. Un’Inter che tendenzialmente smentisce quello di cui si parla nei giorni precedenti alla partita: Icardi fatica? Doppietta. Jovetic non segna? Gol in pallonetto. Jovetic e Icardi insieme non vanno? Tre gol su 4 sono loro. EpicBrozovic ha rotto le palle? Esultano tutti così e lui segna. Montoya è un bidone? Gioca i primi 90′ stagionali con ordine e disciplina. A questa Inter piace smentire il mondo, ormai è chiaro.

Resta la Lazio, per chiudere il 2015. Comunque vada l’Inter rimarrà in vetta, prima volta dal 2009/10. Si può finire l’anno a 39, come nel 2009/10. Solo nove gol subiti, era dal 2009/10 che non ne prendeva così pochi. Diciassette punti in trasferta, era dal 2009/10 che non ne faceva così tanti. Magari non vincerà, ma tornare competitivi è un segnale importante.

Aspettando di capire se questa Udinese-Inter me la dovrò ricordare per tutta la vita. Intanto un saluto a Karnezis e alle sue 4 pere: così mi ricorderò che anche nel fantacalcio è meglio non giocare col cuore.

CONDIVIDI

Classe 1990, trapiantato a Milano ma orgogliosamente friulano, collaboro dal 2011 con il Messaggero Veneto, dal 2013 con Libero e dal 2015 su FabbricaInter, occupandomi prevalentemente di sport. Il mio film preferito è "The Blues Brothers" e John Belushi è la mia guida spirituale, anche se Dio è portoghese.
Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

TORNA
SU