Turismo open-air: cosa c’è da sapere4 min read

29 Agosto 2024 Uncategorized -

Turismo open-air: cosa c’è da sapere4 min read

Reading Time: 3 minutes

Le vacanze open-air rappresentano una delle espressioni più interessanti del turismo sostenibile: un modo di viaggiare incentrato sul rispetto dell’ambiente, della natura, delle comunità e tradizioni locali. Chi sceglie di fare un viaggio di questo tipo pianifica con attenzione le tappe prima della partenza, nell’intento di contrastare pratiche con un impatto maggiore come quelle del turismo di massa e adottare comportamenti responsabili.

Si tratta di una scelta che prevede una preferenza per gli itinerari all’aria aperta e che stanno portando avanti anche le istituzioni italiane, come conferma un articolo apparso su La Stampa secondo il quale il Belpaese vanta il maggior numero di “parchi virtuosi” in Europa. Il turismo open-air si rivela perciò un fenomeno molto attuale e in quanto tale coinvolge tutte le figure della società, a testimonianza di come la sostenibilità stia diventando sempre più una priorità.

Turismo open-air: quando viaggiare diventa uno stile di vita

Il turismo open-air è molto più di una semplice tendenza ed è nato in tempi non sospetti, ben prima che l’impatto del clima iniziasse a farsi sentire in maniera considerevole, come sta avvenendo negli ultimi anni. Per l’esattezza, ha cominciato a manifestarsi a partire dagli anni Novanta, all’interno dell’ecoturismo, evoluto a sua volta nel concetto più ampio di turismo sostenibile.

Noto anche con la denominazione di vacanza/turismo outdoor, secondo il report condotto dall’Osservatorio del Politecnico di Milano è una soluzione preferita dalle coppie giovani (il 70% dei viaggiatori si sposta insieme al partner) e dalle famiglie con bambini (42%). Per gli amanti della natura viaggiare è molto più di un semplice spostarsi per scoprire posti nuovi. Diventa, piuttosto, parte integrante dello stile di vita e in quanto tale una scelta che presenta una matrice etica, sociale e di condivisione.

Come viaggiano i turisti open-air

Le vacanze open-air presentano dei canoni specifici di riferimento e che non si basano soltanto per la predilezione verso esperienze all’aria aperta, pur essendo tale condizione imprescindibile. Vediamo i fattori maggiormente oggetto di valutazione da parte di questa categoria di viaggiatori.

Gli spostamenti nei viaggi outdoor

Tra gli aspetti maggiormente considerati da quanti fanno viaggi responsabili e sostenibili c’è la scelta del mezzo di trasporto, che deve risultare in linea con i canoni di rispetto della natura e un livello di inquinamento il più possibile contenuto.

Questo vuol dire, ad esempio, che si evita di utilizzare l’auto con soltanto una persona a bordo: si cercherà invece di condividerla con altre persone come amici, familiari e persino conoscenti, nel caso di una vacanza organizzata da un tour operator. Quando invece si sceglie di organizzare da soli un viaggio, ci si può affidare ad app come quelle di Omio per scegliere velocemente come spostarsi. Una pratica consolidata nel turismo outdoor è quella che vede al centro soluzioni quali treni e autobus, senza escludere a priori traghetti e aerei, con la possibilità di utilizzare servizi di trasferimento dallo scalo alla location.

L’alloggio

Anche l’alloggio dovrà essere sostenibile per chi fa turismo outdoor. Le opzioni più gettonate sono campeggi, agriturismi e villaggi turistici. Inoltre, sempre secondo l’Osservatorio del Politecnico di Milano, il 58% dei viaggiatori opta per strutture dove è possibile svolgere attività sportive e all’aria aperta.

La scelta della destinazione e la destagionalizzazione

Dove va in vacanza un turista open-air? Sicuramente non in località affollate. Opta, al contrario, per destinazioni in cui vengono rispettati gli standard della sostenibilità. Tra le mete più ambite, stando a quanto riportato da un sondaggio condotto da YouGov per il 2022, ci sono l’Alto Adige e la Toscana, che vanta tra le altre cose diversi riconoscimenti Bandiera Blu, presso l’Isola d’Elba e in diverse altre località.

Questo non vuol dire privarsi di vedere luoghi che risultano gettonati. Piuttosto, gli amanti delle vacanze outdoor decidono di spostarsi fuori stagione. La destagionalizzazione è una tendenza in forte ascesa negli ultimi anni, complice il fatto che consente un risparmio considerevole in termini economici, potendo godere maggiormente dell’esperienza di viaggio in periodi dell’anno in cui non sussiste un turismo di massa.

Turismo open-air e digitalizzazione

Il turista open-air non è molto diverso dagli altri viaggiatori per quanto riguarda l’uso dei canali digitali: la soluzione privilegiata per ottenere informazioni rispetto ai molteplici aspetti che interessano la vacanza, dall’alloggio alla destinazione. Gli strumenti più utilizzati sono motori di ricerca, social network, recensioni e pagine web. L’online è del resto diventato il luogo principe dove aggiornarsi rispetto ai temi della sostenibilità. Qualcosa che vale anche per i viaggiatori outdoor.

CONDIVIDI
Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

TORNA
SU