Trapani-Palermo, ultimo atto2 min read

13 Aprile 2014 Uncategorized -

Trapani-Palermo, ultimo atto2 min read

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Sabato pomeriggio, al Provinciale di Trapani (mai nome fu più azzeccato per uno stadio), si è consumato l’ultimo atto della disfida goliardica tra il Palermo e i cugini trapanesi.

La guerra era stata dichiarata alla fine dello scorso campionato, quando ai festeggiamenti per la conquista in B i neopromossi unirono l’esultanza per la contemporanea retrocessione dei rosanero.

L’onta era già stata lavata con il tre a zero dell’andata ma per ristabilire definitivamente le gerarchie territoriali occorreva espugnare l’estremo lembo occidentale della trinacria. Una prima sortita per la verità era già riuscita ad un gruppo ultras del capoluogo che e non potendo presenziare per motivi ideologici alla partita di sabato, aveva conquistato nottetempo le mura del campo di allenamento dei Granata.

trapani-palermo

Ma la battaglia campale, combattuta a suon di cori e sfottò, si è combattuta fra le 15 e le 17 di sabato sugli spalti dello stadio trapanese. A lungo infatti le due tifoserie (più di 400 i tifosi rosanero presenti) si sono contese il primato audiometrico del tifo, esibendo banane gonfiabili, striscioni più o meno comprensibili (e riferibili), producendosi in gesti riconducibili alla sfera sessuale. Nella compagine trapanese chiaramente visibili anche drappelli degli alleati rossoblù.

Sul campo Trapani-Palermo durava intanto circa sessanta minuti. Per sessanta minuti, infatti, i Trapanesi hanno opposto cuore, polmoni e gambe alla superiore tecnica dei rosanero veri padroni del campo, arrivando anche ad impensierire Sorrentino e recriminando (non senza alcune ragioni) per un fallo di mano in area di Lazaar al cinquantasettesimo.

Sfortuna (loro) vuole che tre minuti dopo l’episodio contestato entri in campo per il Palermo l’immenso Lafferty. Da subito si capisce che a quel punto gli altri dieci giocatori rosanero potrebbero pure andarsi a riposare negli spogliatoi lasciando l’irlandese da solo a vedersela con l’intera compagine granata. Al gigante gaelico infatti bastano meno di due minuti per violare la porta difesa da Nordi e la restante mezz’ora per dimostrare la differenza categoriale fra lui la maggior parte degli altri giocatori in campo.

Alla fine, a “viddani” (burini, contadini) sconfitti, c’è il tempo, per gli uomini di Iachini, festeggiare l’ennesimo trionfo consecutivo di fronte al pubblico palermitano ormai rimasto il solo a cantare al Provinciale.

Per il Palermo la serie A è sempre più vicina. Per il Trapani la strada è sempre più in salita.

Immagine| Palermo Casual

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A Palermo sin dal '600, sono un clan familiare sparso in giro per lo Stivale. Si riuniscono periodicamente presso il desco della nonna Ninetta. Il maggiore è emigrato a Milano per laurearsi in Comunicazione. Tra le sue passioni il teatro e i babbaluci al picchiopacchio della nonna. Ha fondato Plan Be. L'altro cugino quest'anno ha fatto il blogger, il copy, il cameriere, l'indoratore, il dottorando, il carpentiere, il bibliotecario. L'anno prossimo vorrebbe fare l'astronauta, il cardiochirurgo, l'apicultore e il ballerino.
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