Cosa fare a Barcellona sotto le Feste: le 6 tradizioni natalizie catalane da rispettare!12 min read
Reading Time: 10 minutesIl Natale è vicino e Barcellona, visto il clima mite di cui gode tutto l’anno, è una meta perfetta per passare le vacanze di fine anno. Dopo l’attentato terroristico di agosto e l’instabilità politica dell’autunno, il numero dei turisti è calato sensibilmente, ma le autorità stanno facendo il possibile per riconquistare i turisti spagnoli e stranieri. La città è addobbata a festa già da fine novembre, le luminarie sono elaborate e colorate, diverse in ogni punto del centro cittadino. Quelle che illuminano la Rambla rappresentano stormi di colombe che dagli alberi laterali spiccano il volo, e sono un omaggio alle vittime dell’orrore fondamentalista. I numerosi negozi stanno sfruttando le decorazioni migliori per attirare clienti, spesso mantenendo anche gli sconti del Black Friday.
Ma se venite a Barcellona non pensate di trovarvi Babbo Natale. Le tradizioni natalizie “globalizzate” suscitano un interesse relativo nei catalani DOC, che invece preferiscono tramandare a figli e nipoti le tradizioni apprese dai nonni e bisnonni. Il loro cariño è tutto rivolto altrove! La Catalogna, e la sua capitale Barcellona, possiedono infatti un repertorio folkloristico e culturale molto ricco, e durante le feste fanno sfoggio di usanze davvero uniche nel loro genere. Le tradizioni natalizie catalane sono particolarmente care agli abitanti di questa regione spagnola, i quali continuano a perpetrarle strenuamente negli anni .
Pocket Nius: da sapere in breve
1. Barcellona è una città molto turistica. Basti pensare che nel 2016, su un totale di quasi 2 milioni di abitanti, è stata raggiunta da 32 milioni di turisti. Tuttavia, quest’anno le cose sono molto cambiate. Dopo l’attentato di agosto e vista l’instabilità politica le prenotazioni sono calate sensibilmente (20-30% in meno).
2. La tradizione del belén (il presepe) è molto sentita a Barcellona, e se ne installa uno anche davanti al Comune, in piazza Sant Jaume. Questo presepe è ogni anno molto originale, tanto da attirare molti elogi ma anche moltissime critiche. Per esempio, l’installazione di quest’anno porta il nome dell’architetto Jordi Darder ed è formata da figure in simil-vetro montate sopra dei pali di legno. A molti barcellonesi questo stile minimalista e modernista non è piaciuto affatto!
3. A Barcellona la popolazione è molto affezionata alle festività natalizie, ma lo è da un punto di vista affettivo e familiare piuttosto che religioso. Infatti, secondo il Barometro della religiosità della Catalogna solo il 51% della popolazione si ritiene credente. E di questa, solo la metà frequenta regolarmente chiese e parrocchie. Se decidete di assistere alla Misa del gallo (veglia della Vigilia) senza dubbio non avrete problemi a trovare posti a sedere.
4. Se passate le vacanze nella capitale catalana e vorrete andare a fare shopping natalizio, ci sono delle tappe obbligatorie. Oltre ai tradizionali Paseo de Gracia e Portal de l’Angel, è consigliabile visitare La Roca Village, il maxi outlet delle firme di lusso che, oltre ai prezzi stracciati, offre lo spettacolo di addobbi natalizi molto ricercati.
Tuttavia, è nelle case e negli spazi privati che si ritrovano le più vere e sentite tradizioni natalizie catalane. Ci sono quelle tipiche del repertorio cristiano, altre rispondono alla necessità quasi fisiologica di godere della movida notturna e della vita di strada tipiche della Spagna. Altre ancora sono catalane al 100% e non se ne trovano uguali in tutta Europa.
In questo post vi porterò alla scoperta delle più famose tradizioni natalizie catalane, una guida speciale se deciderete di passare le vacanze in questa meravigliosa regione spagnola. Sarete sorpresi dalle usanze più strane e avrete delle dritte su cosa mangiare a Natale e dove festeggiare la notte di San Silvestro.
1. Tradizioni natalizie catalane: Il mercatino natalizio
Cominciamo a sfatare il mito secondo il quale i mercatini natalizi sono prerogativa delle fredde città montane e del nord Europa, perché anche Barcellona ne ha uno tutto suo.
Tra le tradizioni natalizie catalane vi è infatti l’immancabile Fira de Santa Llucia, proprio davanti alla Cattedrale, nel barrio Gotico. Il mercato è una vera e propria fiera dell’artigianato catalano, dove è possibile trovare presepi, addobbi natalizi, regali originali, alberelli di Natale. Quest’anno il mercatino si celebra dal 24 Novembre al 23 Dicembre, ed è particolarmente caro ai catalani.
La tradizione del mercatino è piuttosto antica. La prima attestazione risale alla seconda metà del Settecento e la sua ricorrenza annuale è stata sempre mantenuta, nonostante calamità, pestilenze ed eventi bellici. Anticamente era il luogo perfetto per le barcellonesi nubili per cercare marito, mentre le bambine vestite a festa inscenavano piccole processioni. Oggi è il luogo perfetto per comprare souvenirs natalizi da portare a casa e per conoscere le usanze più tipiche del natale catalano, come cagatíos e caganés. Continuate la lettura per sapere di che si tratta.
2. Tradizioni natalizie catalane: Il cagatío
Questa è una delle più tipiche tradizioni natalizie catalane e molti di voi la troverano piuttosto stramba.
Nelle famiglie catalane DOC la notte del 24 Dicembre non si celebra l’arrivo di Santa Claus, perché in Catalogna esiste il cagatío, un tronco di legno che viene nutrito con resti di cibo per tutto l’Avvento, coperto con un mantello per tenerlo al caldo, e che la mattina del 25… defeca regali e dolcetti per i bambini della famiglia. Molto spesso il tío è troppo piccino per portare regali troppo grandi, così che bisogna spremerlo per bene.
Come? Colpendolo più volte con un bastone!
Alcune famiglie sono fedeli alla tradizione di cercare nel bosco un tronco adatto a fare da tío, ma oggi è possibile trovarne di tutti i tipi in negozi e mercatini. Si vendono persino portachiavi a forma di tronco natalizio, che possono essere un ottimo souvenir del Natale catalano.
La tradizione vuole anche che, mente si picchia il tío per convincerlo a espellere i tanto attesi regali, i bambini della famiglia cantino villancicos (canzoncine natalizie) correndo per casa, mentre i genitori hanno tutto il tempo di nascondere i regali sotto la copertina che copre il tronco.
3. Tradizioni natalizie catalane: Il presepe
Tra le tradizioni natalizie catalane vi è anche quella del presepe, che viene ancora preparato in molte case di Barcellona e della Catalogna. Rientra nel filone folkroristico cristiano e cattolico, anche se in tutta la regione molti nuclei familari si stanno già da tempo laicizzando.
Quella del presepe è una tradizione tipica catalana, come dimostrano i numerosissimi stand che vendono capannine, statuine, muschio, attrezzi, stand che ritroviamo nel mercato di Santa Llucia per esempio. Tra le statuine ve n’è una molto particolare: il caganer, un omino che, accovacciato, espleta i suoi bisogni fisologici.
Sì, l’avete capito: i catalani hanno una vera ossessione per l’azione liberatoria che svuota gli intestini!
Tradizionalmente il caganer è raffigurato come un contadinello con gli abiti tradizionali catalani, ma può assumere satiricamente le fattezze di personaggi famosi. Quest’anno, per esempio, i caganers rappresentano i politici catalani o del governo centrale, oltre agli immancabili calciatori e personaggi dello spettacolo.
Quella del presepe non è una tradizione che si limita alle statuine statiche. Tra le tradizioni catalane del Natale ci sono i rinomati presepi viventi, che si allestisticono in tutta la Catalogna. I più interessanti sono:
- Corbera de Llobregat (25 km da Barcellona): si celebra da circa mezzo secolo e vanta ben 200 attori. È anche l’unico in cui si permette agli spettatori di passeggiare per le strade affollate dai figuranti e sentirsi parte del presepe, come in un incredibile viaggio nel tempo.
- Gunyoles d’Avinyonet (45 km da Barcellona): vecchio di 35 anni, questo presepe vivente è unico nel suo genere, perché è l’unico in Catalogna dove i figuranti parlano e cantano tra loro, in una rappresentazione più che realistica.
- Sant Guim de la Plana (100 km da Barcellona): vale la pena fare un’ora di macchina per visitare questo paesino di 200 abitanti dove si celebra il Pesebre de los oficios perdidos, ovvero con la rappresentazione degli antichi mestieri tipici della regione e oggi dimenticati. Una visita religiosa, folkloristica e antropologica da non perdere!
4. Tradizioni natalizie catalane: El 26 de Decembre
Il giorno di Santo Stefano è festeggiato solo in Catalogna, dove è giorno festivo, contrariamente al resto della Spagna. Forse anche più del Natale, è il giorno per eccellenza per stare in famiglia, pranzare assieme raccontandosi storie e pettegolezzi, mentre i bambini provano i giochi trovati sotto la coperta del cagatío.
Il menù del giorno non è affatto più leggero rispetto ai due giorni precedenti, e prevede tre portate principali:
- els canelons: caldi cannelloni di carne tritata e verdure, cotti al forno e serviti con abbondate besciamella e formaggio; sono il piatto più tipico della tradizione culinaria catalana, non solo durante le feste.
- pollaste farcit o tall rodó: a seconda dei gusti della famiglia, le donne di casa preparano pollo ripieno al forno o roast-beef di vitello, entrambi piatti tipici del Natale catalano.
- neules e torrons: i primi sono bastoncini di pasta bianca dolce, che si sgranocchiano assieme ai torroni: di pasta di zucchero, con nocciole, cioccolato, mandorle… ce ne sono una infinità e sono tutti buonissimi.
Nei giorni precedenti, invece, il piatto principale è la escudella i carn d’olla, una zuppa di verdure con galets (pasta a forma di conchiglia) e polpette di carne e legumi, molto spesso ceci. La preparazione e gli ingredienti della escudella variano da famiglia a famiglia.
5. Tradizioni natalizie catalane: Cap d’any a Montjuic
Il Capodanno in piazza è un must della cultura callejera spagnola, e il Capodanno davanti alle fontane magiche del Montjuic è una delle tradizioni natalizie catalane assolutamente da non perdere.
Le Fuentes Mágicas che si trovano sotto al Montjuic, alla fine della Avenida Reina Maria Cristina, sono le protagoniste di uno spettacolo pirotecnico, di luci e suoni incredibile, uno di quelli che lo spettatore farà fatica a dimenticare. I festeggiamenti hanno inizio alle 21.30 del 31 Dicembre, ed esplodono alla mezzanotte, dopo il conto alla rovescia di rito.
Normalmente, i barcellonesi cenano in casa con amici e parenti, per poi spostarsi in piazza. Portano con sé, oltre alle bottiglie di alcool, anche le dodici uvas de la suerte, dodici acini d’uva che dovranno essere trangugiati a tempo con i dodici ultimi rintocchi d’orologio dell’anno. Quella dell’uva è una tradizione in voga in tutta la Spagna, un rito irrinunciabile se si vuole avere fortuna nell’anno successivo.
Ad ogni acino corrisponde un desiderio, così che se passerete il Capodanno a Barcellona o in qualsiasi città spagnola farete meglio a esercitarvi nel mangiare 12 acini in 12 secondi esprimendo 12 desideri!
Dopo il rito delle uvas de la suerte le fontane del Montjuic si accendono e ballano al suono della musica, mentre in cielo esplode lo spettacolo pirotecnico che va a tempo con quello dell’acqua e dei suoni a terra. Dopo, la festa procederà in discoteca o in uno dei bar del quartiere dell’Eixample o sulla via Parrallel dove bere, cantare e ballare fino all’alba del primo dell’anno.
6. Tradizioni natalizie catalane: Los Reyes
Forse più del Natale, gli spagnoli festeggiano con affetto e sentimento il giorno dell’Epifania. Secondo la tradizione spagnola, infatti, il 6 Gennaio è il momento per scambiarsi regali in famiglia e tra amici, visto che furono proprio i Re Magi a portare doni al Bambin Gesù appena nato.
I bambini scrivono la letterina a los Reyes che di notte passeranno a consegnarli, e riceveranno come ricompensa torrone e latte per loro e i loro cammelli, leccornie che i genitori lasceranno prima di andare a dormire. Questi regali si aggiungeranno a quelli che i bimbi catalani hanno trovato sotto la copertina del cagatío.
Alla vigilia dell’Epifania, a Barcellona si organizza la grande Cabalgada de Los Reyes Magos, una enorme sfilata che attraversa il centro, durante la quale Melchiorre, Baldassarre e Gaspare lanciano caramelle e cioccolatini ai bambini dai carri allegorici, sui quali ballano figuranti vestiti con abiti colorati pieni di paillettes (per informazioni e orari, visitate il sito web del Comune di Barcellona).
Il 6 dicembre in Catalogna le famiglie si riuniscono per pranzare e mangiare assieme il roscón, una specie di torta a forma di ciambella alla crema, che nasconde una statuina in plastica raffigurante uno dei tre Magi. Il roscón si taglia in vari pezzi, ognuno per ogni membro della famiglia. Chi trova la statuina viene incoronato con una corona di cartone e sarà nominato Re per un giorno.
5 link per saperne di +
1. Il + goloso
Il periodo natalizio è il migliore per assaporare la cucina tipica catalana. Dimenticatevi la paella (che è piatto tradizionale della regione di Valencia) e recatevi in un ristorante catalano al 100%. A Barcellona è famosa la catena di ristoranti Mussol, ma meglio ancora potreste recarvi in una delle masías che si trovano fuori città. Come il Can Burgués, nel vicino paesino di Polinyà del Vallés. Prenotazione obbligatoria, specie sotto le feste!
2. Il + notturno
Barcellona è la capitale europea del divertimento, è la notte di Capodanno non si fa trovare impreparata. La rivista TimeOut ci consiglia le migliori feste per la notte di San Silvestro nel capoluogo catalano.
3. Il + iconico
Sapevate che il controverso personaggio del presepe catalano, il caganer, si ritrova anche nel presepe napoletano? Si tratta di una delle tante manifestazioni dell’influenza che la dominazione spagnola ebbe sui territori del Meridione italiano.
Se volete saperne di più del presepe nostrano più famoso nel mondo consigliamo il libro La tradizione del presepe napoletano* di Giuseppe Catello, scultore affermato e grande estimatore del presepe napoletano.
4. Il + rilassante
Una delle mete preferite dai catalani per le vacanze invernali è la vicina Andorra, famosa non solo per le piste da sci dei Pirenei. Nel piccolo stato a cavallo tra Spagna e Francia ci sono infatti le rinomate terme di Caldea, che offrono la possibilità di rilassarsi nelle calde acque termali mentre fuori regna il freddo montano. A Caldea è anche possibile godere dei benefici termali di notte, quando il centro organizza spettacoli di luci e musiche nelle sue installazioni.
Per raggiungere le terme ci vogliono circa 2 ore e mezza in macchina da Barcellona, ma ne vale assolutamente la pena!
5. Il + sportivo
Se pensiamo a Barcellona, pensiamo senza dubbio al clima mite e caliente della Spagna mediterranea. Anche a Natale. Non penserete certo che nel capoluogo catalano si possa pattinare sul ghiaccio, vero?
E invece vi sbagliate, perché vicino al centro commerciale di Pedralbes allestiscono una pista di pattinaggio molto famosa a Barcellona. Lo stile è quello del Rockefeller Center di New York e, anche se in dimensioni più ridotte, lo spirito natalizio raggiunge qui il suo massimo splendore… su ghiaccio. Per orari e prezzi clicca qui.
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