The Asylum: peluche morbidi, pucciosi e con un sacco di problemi3 min read

29 Settembre 2014 Giochi -

The Asylum: peluche morbidi, pucciosi e con un sacco di problemi3 min read

Reading Time: 3 minutes

the asylum[divider scroll_text=”Casuale non troppo”]
Gli animali di peluche sono da sempre i compagni di ogni bambino. Gli tengono compagnia durante la notte, lo fanno giocare di giorno e ne subiscono le angherie per anni.

The Asylum: Psychiatric Clinic for Abused Cuddly Toys è la struttura che accoglie tutti questi poveri amici di pezza, costretti alla follia da situazioni di estremo abuso. Starà a noi risolverne i problemi e restituirli ad un’esistenza dignitosa.

Nei panni del sostituto di un luminare di psichiatria “giocattolistica”, avremo a che fare con sei diversi pazienti ciascuno affetto da un diverso disturbo psicologico.

Si va dalla tartaruga ossessionata dall’allenamento al coccodrillo che vive nel terrore.

Per guarirli avremo a disposizione tutto un arsenale di terapie e metodologie che ci consentiranno di comprendere a fondo la psiche del nostro morbido paziente e la sua storia.

Il gameplay è quanto di più semplice si possa pensare: cliccando sulle varie opzioni nella nostra cartella medica, tenteremo la terapia di nostra scelta su ciascuno dei pazienti. La chiave sarà scegliere la terapia giusta al momento giusto.

Pro e contro di The Asylum

Se vi serve aiuto, basta chiedere all’esperto. Se siete minimamente interessati al lato “clinico” della narrazione, vi consiglio di darci spesso un’occhiata.

The Asylum
Quale sarà il miglior approccio per questo cuor di leone?

È proprio questo, infatti, il punto di forza di questo piccolo gioiello. Ciascun caso è realizzato con grande cura sia dal punto di vista della narrazione che da quello psicologico. Man mano che ci addentreremo nella psiche del nostro paziente, scopriremo dettagli aggiuntivi sulla sua storia e sui suoi traumi.

L’intera esperienza di gioco è estremamente realistica e soddisfacente, ovviamente per quanto possibile ad una allegoria con protagonisti peluche animati. Grazie ad un ottimo equilibro tra gioco e narrazione, impareremo a conoscere i nostri giocattoli e ci troveremo ad averne a cuore i sentimenti.

Nonostante tutti questi pregi, il gioco soffre della mancanza di una colonna sonora appropriata. Sebbene qualcuno possa trovarlo adatto ad un ambiente ospedaliero, sono sicuro che si sarebbe potuto realizzare un sottofondo musicale adatto e non invasivo.

Inoltre a tratti si sente il bisogno di un qualche tipo di tutorial. L’onere dell’introduzione al gioco è completamente lasciato alla corpulenta infermiera che siede alla reception. Questo approccio nasconde al giocatore informazioni fondamentali.

Ad esempio, se mai saremo bloccati in un punto di non ritorno, potremo ricorrere ad un crudele elettroshock per “resettare” il nostro paziente. Una volta scelta questa opzione, però, questo scomparirà dalla sala di attesa, lasciandoci a contemplare le terribili conseguenze delle nostre azioni.

Tranne per il fatto che l’animaletto ricomparirà dopo pochi minuti, facendoci tirare un sospiro di sollievo. Non sarebbe stato meglio comunicarlo direttamente al giocatore?

the asylum
“E, mi dica, come si sente oggi?”

The Asylum è stato pubblicato per la prima volta nel 2004 e conteneva soltanto quattro pazienti.

Negli anni (parecchi), ne sono stati aggiunti altri due, a dimostrazione di quanta cura e lavoro c’è dietro ciascuna di queste storie. Questo gioco è un ulteriore esempio di come i casual games non possano mai essere considerati veramente finiti.

Se avete dieci o venti minuti liberi, vi consiglio vivamente di cimentarvi nella cura di uno dei pazienti, vi garantisco che è diverso da qualsiasi gioco abbiate mai provato. Se invece vi affezionate troppo a questi bellissimi pazzoidi, sul sito di Paraplusch potrete comprarne una versione tangibile.

Non trattateli male, però!

CONDIVIDI

Matematico, scrittore e cantante dilettante, ha lavorato come Quality Assurance tester per Crytek Budapest e coltiva l'aspirazione di assurgere all'agognato titolo di Game Designer. Parla di tutto, con tutti, il difficile è farlo stare zitto.
Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

TORNA
SU