Teniamoci stretto l’affido familiare1 min read

10 Dicembre 2019 Welfare -

Teniamoci stretto l’affido familiare1 min read

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Arché è una fondazione che offre servizi di supporto e cura per bambini e famiglie vulnerabili, accompagnandole nella costruzione dell’autonomia sociale, abitativa e lavorativa. Nella sua mission figura anche la promozione di una cittadinanza attiva e solidale. Per questa ragione ha ideato questo progetto insieme alla redazione di Le Nius: una serie di articoli su temi al centro del dibattito sociale e politico.

Si è parlato molto, negli ultimi mesi, di affidi e di case famiglia. Ne hanno cominciato a parlare Pablo Trincia e Alessia Rafanelli, autori di Veleno, un’inchiesta sotto forma di podcast pubblicata nell’autunno del 2017 per Repubblica. Il racconto ricostruisce le vicende di una banda di pedofili che, alla fine degli anni Novanta, portò all’allontanamento di sedici bambini dalle loro famiglie.

«Veleno non è un atto di accusa contro il mondo delle adozioni o degli affidi» ha chiarito Trincia in un’intervista a Vita. «Nella serie abbiamo ribadito in almeno un paio di passaggi che i servizi sociali sono importanti così come i soggetti della società civile». Un atteggiamento diverso da quello avuto da parte di diversi esponenti mediatici e politici a seguito dello scandalo di Bibbiano, che ha proprio coinvolto uno dei centri della serie Veleno, la onlus “Hansel e Gretel” di Torino.

Le indagini della Procura di Reggio Emilia iniziarono alla fine di giugno 2018. Ventisette persone tra le quali politici, medici, assistenti sociali e liberi professionisti erano indagate per aver fatto parte di un’organizzazione criminale volta a togliere bambini a famiglie in difficoltà e affidarli, dietro pagamento, a famiglie di amici o conoscenti.

Continua a leggere sul sito di Fondazione Arché

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Nordico con le radici nel Sud, studia critica letteraria a Trento, insegna tedesco e italiano in Alto Adige e scrive per alcuni giornali locali. Ha lavorato per alcuni anni con persone di strada e migranti e vorrebbe scrivere di professione, perché pensa che siano le storie a dare senso al mondo. Il sogno? L'Africa.
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